26 aprile 2024
Aggiornato 18:30
8 condannati stranieri per traffico droga saranno giustiziati oggi

L'Indonesia si prepara a un'esecuzione di massa

L'Indonesia si prepara a giustiziare, probabilmente nella notte, otto dei nove stranieri condannati a morte per traffico di droga. L'unico che per il momento può tirare un sospiro di sollievo perché è stato ritirato dalla lista delle esecuzioni imminenti, è il francese Serge Atlaoui, in attesa del verdetto sul ricorso.

GIACARTA (askanews) - L'Indonesia si prepara a giustiziare, probabilmente nella notte, otto dei nove stranieri condannati a morte per traffico di droga. L'unico che per il momento può tirare un sospiro di sollievo perché è stato ritirato dalla lista delle esecuzioni imminenti, è il francese Serge Atlaoui, che è in attesa del verdetto sul suo ricorso presso il Tribunale amministrativo di Giacarta che avrà quindi l'ultima parola sulla sua sorte.

Otto condannati
Anche se non c'è stato ancora un annuncio ufficiale, tutto sembra pronto per eseguire nelle prossime ore la sentenza che ha condannato gli otto - due cittadini australiani, un brasiliano, una filippina, quattro nigeriani - ad essere fucilati da un plotone per esecuzione: i parenti dei detenuti nel braccio della morte hanno dato l'ultimo struggente addio ai loro cari e sono arrivate le bare nel carcere di massima sicurezza dove sono rinchiusi.

Il francese Atlaoui ha ancora da sperare
Per almeno due settimane Atlaoui, 51 anni, potrà invece ancora sperare nel miracolo. «Ci vorranno ancora almeno 15 giorni per emettere una sentenza» sul suo ricorso, ha dichiarato il portavoce della Procura generale indonesiana. Nel caso in cui verrà respinto, «non attenderemo certo a lungo per giustiziarlo», ha aggiunto. Atlaoui contesta l'assenza di motivazioni nel rigetto della sua domanda di grazia da parte del presidente indonesiano, Joko Widodo. Nonostante le pressioni internazionali, Widodo ha deciso di procedere all'esecuzione delle sentenze di morte sostenendo che il traffico di droga sia diventato sempre più una emergenza nazionale. Atlaoui - in carcere da dieci anni - ha sempre sostenuto la propria innocenza, spiegando di aver installato delle macchine per uso industriale in quello che pensava fosse uno stabilimento per la produzione dell'acrilico, ma era in realtà una fabbrica clandestina di «ecstasy». Dopo che la Corte Suprema indonesiana ha respinto l'ultima sua domanda di grazia la diplomazia francese è intervenuta con forza sottolineando come un'esecuzione sarebbe «dannosa per le relazioni bilaterali» e denunciando delle «gravi carenze della giustizia indonesiana» nel corso del processo. 

Parla la madre del condannato australiano
La madre di un trafficante di droga australiano nel braccio della morte in Indonesia ha detto a dei giornalisti che il figlio sarà giustiziato alla mezzanotte di oggi (le 19 italiane) davanti ad un plotone di esecuzione. «Non lo rivedrò più. Lo verranno a prendere a mezzanotte e gli spareranno», ha dichiarato in lacrime Raji Sukumaran, madre di Myuran Sukumaran. I preparativi sembrano in corso anche per gli altri sette condannati a morte detenuti nella prigione di massima sicurezza sulla isola di Nusakambangan, ribattezzata l'Alcatraz indonesiana, anche se le autorità non lo hanno annunciato ufficialmente. «Chiedo al governo di non ucciderlo. La prego, signor presidente, non uccidetelo oggi», ha supplicato la donna, rivolgendosi al presidente indonesiano Joko Widodo, che ha rifiutato le domande di grazia presentate dai condannati sostenendo che il traffico di droga stia diventando un'emergenza sempre più grave nel Paese che necessita il pugno di ferro.