28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
La maggioranza si sfalda dopo la rimozione del ministro della difesa

In Georgia è crisi di governo

Crisi di governo in Georgia. Dopo il siluramento del ministro della Difesa, oggi a Tbilisi la responsabile degli Esteri, Maia Panzhikidze, ha annunciato le sue dimissioni. Ieri sera il premier Irakli Garibashvili ha sollevato dall'incarico il capo della Difesa, il filo-occidentale Irakli Alasaniya, motivando con la necessità di «evitare la politicizzazione delle forze armate georgiane».

TBILISI - Crisi di governo in Georgia. Dopo il siluramento del ministro della Difesa da parte del primo ministro Irakli Garibashvili, oggi a Tbilisi la responsabile degli Esteri, Maia Panzhikidze, ha annunciato le sue dimissioni. Ieri sera il premier Irakli Garibashvili ha sollevato dall'incarico il capo della Difesa, il filo-occidentale Irakli Alasaniya, motivando con la necessità di «evitare la politicizzazione delle forze armate georgiane e della Difesa» nel momento in cui sono state avviate svariate indagini a carico di alti funzionari del ministero, accusati di corruzione.

LE DIMISSIONI IN SOSTEGNO DEL MINISTRO DELLA DIFESA - Una decisione criticata subito da parte del governo, con il vicepremier Kakhi Kaladze che già ieri sera invitava gli esponenti governativi del partito Democratici liberi (di cui fa parte il ministro licenziato) a rassegnare le dimissioni. Appello rivolto quindi al ministro degli Esteri e della Giustizia Tea Tsulukiani. Panzhikidze ha confermato l'abbandono della sua carica assieme a tutti i suoi «vice». Come riferisce Ria Novosti, Panzhikidze ha annunciato anche l'uscita dalla coalizione governativa «Sogno Georgiano», arrivata al potere nel 2012 con la regia del magnate Bidzina Ivanishvili.

ESECUTIVO A RISCHIO - La mossa a sorpresa fatta ieri da Garibashvili, dopo una vicenda di corruzione che ha coinvolto esponenti di alto livello del ministero della Difesa, è stata accorta da altri membri del governo negativamente e l'esecutivo è ora a rischi. Altri ministri hanno minacciato di dimettersi e alcuni parlamentari hanno detto che andranno all'opposizione, facendo mancare al primo ministro la maggioranza. In un comunicato diffuso oggi Garibashvili ha detto di aver silurato il ministro della Difesa «per evitare la politicizzazione dele forze armate georgiane e del ministero della Difesa e per fornire le condizioni per un'inchiesta indipendente» sulle vicende che interessano quel dicastero.

TUTTA COLPA DELL'OCCIDENTE - Alasania, dal canto suo, ha detto che le accuse contro i funzionari del ministero che guidava fino a ieri «sono senza base e motivate politicamente». A suo dire, nel mirino, lui c'è finito principalmente per i suoi legami con l'Occidente e per la sua spinta a favore di un ulteriore avvicinamento di Tbilisi all'Unione europea e alla Nato. «Abbiamo a che fare con un deliberato attacco contro il ministero della Difesa che ha un legame diretto nella catena del nostro paese con la Nato e l'Ue», ha affermato in una conferenza stampa. Garibashvili ha respinto tale interpretazione come «una speculazione irresponsabile», dicendo che l'orientamento della Georgia a favore dell'Occidente è irreversibile. «L'adesione della Georgia alla Nato e all'Unione europea è la scelta del nostro popolo», ha affermato il capo del governo. Per sostituire Alasania, Garibashvili ha scelto il poco conosciuto Mindia Janelidze, che era segretario di stato alla Sicurezza e al consiglio per la gestione delle crisi.

IN GEORGIA STA ARRIVANDO LA DITTATURA - Alexi Petriashvili, ministro dell'Integrazione europea ed euro-atlantica, uno stretto alleato di Alasania, ha anch'egli rassegnato le dimissioni dopo il licenziamento del ministro della Difesa. «In Georgia sta arrivando la dittatura, la nostra democrazia è in pericolo», ha detto ieri parlando alla televisione. Un'interpretazione, evidentemente, condivisa dal ministro degli Esteri Maia Panjikidze, che oggi ha annunciato le sue dimissioni e quelle dei suoi quattro vice, «per mostrare i pericoli che il paese sta affrontando». E il vicepremier Kakhi Kaladze ha rivelato che altri quattro ministri, tra i quali quello della giustizia, potrebbero fare lo stesso passo. Una fonte nella coalizione di governo Sogno georgiano ha detto all'agenzia di stampa France Presse che i Liberi democratici, che controllano 10 seggi sui 150 del parlamento, potrebbero passare all'opposizione lasciando la coalizione senza maggioranza. Il presidente Giorgi Margvelashvili ha denunciato «lo scontro politico che minaccia il funzionamento delle istituzioni dello stato e l'integrazione euro-atlantica del paese».