«Kerry ha propositi antisemiti»
Due ministri israeliani hanno accusato il segretario di stato americano John Kerry di utilizzare le minacce di boicottaggio di Israele nel mondo per ottenere concessioni israeliane nei negoziati con i palestinesi
GERUSALEMME - Due ministri israeliani hanno accusato il segretario di stato americano John Kerry di utilizzare le minacce di boicottaggio di Israele nel mondo per ottenere concessioni israeliane nei negoziati con i palestinesi. I ministri del gabinetto di Benjamin Netanyahu hanno in pratica accusato Kerry di fare sue le proposte «antisemitiche» per indurre Israele a un atteggiamento più accondiscendente.
«E' un peccato constatare che l'amministrazione americana non capisce la realtà del Medio Oriente ed esercita pressioni sul lato sbagliato del conflitto israelo-palestinese», ha affermato il ministro Gilad Erdan, molto vicino a Netanyahu. «Avrei preferito che Kerry spiegasse ad Abu Mazen ciò che gli potrebbe accadere se continuerà a rifiutare la pace», ha aggiunto Erdan intervistato alla radio pubblica.
Parlando dalla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, Kerry aveva detto che «i rischi sono molto alti per Israele» poiché la «gente comincia a parlare di boicottaggio. Che si intensificherà in caso di fallimento» dei negoziati.
Israele offre 20 mln usd alle vittime turche Mavi Marmara - Israele ha offerto 20 milioni di dollari di risarcimento alle famiglie dei nove attivisti turchi uccisi nel 2010 dall'esercito israeliano durante l'assalto contro la nave Mavi Marmara al largo della Striscia di Gaza.
Citando fonti diplomatiche occidentali, il giornale ha aggiunto che le discussioni tra i due paesi hanno fatto passi in avanti, ma che nessun accordo è stato ancora concluso. Secondo il quotidiano, le trattative sono riprese a dicembre con la visita ad Ankara di una delegazione israeliana.
In questa occasione i responsabili turchi hanno chiesto 30 milioni di dollari di indennizzo, mentre Israele ne proponeva 15, non versati direttamente alle famiglie, ma depositati su un fondo umanitario e suddivisi tra le vittime e le loro famiglie sulla base di criteri ben definiti.
Secondo alcuni responsabili israeliani, comunque, nessun accordo sarà comunque siglato prima delle elezioni in Turchia, previste il 30 marzo.