23 aprile 2024
Aggiornato 09:30
La crisi egiziana

Beblawi alle prese con la formazione del nuovo Governo

I Fratelli Musulmani ieri hanno già respinto l'offerta di entrare nel nuovo governo avanzata da Beblawi. «Non faremo accordi con i putchisti. Respingiamo tutto ciò che deriva da questo colpo di Stato»

IL CAIRO - Il Primo ministro egiziano ad interim, Hazem Beblawi, proseguirà oggi le consultazioni nel tentativo di formare un governo di transizione il prima possibile, un compito arduo nel clima di tensione con gli islamisti esacerbata dal mandato d'arresto spiccato ieri contro la Guida suprema dei Fratelli musulmani, Mohamed Badie.

La confraternita ieri ha già respinto l'offerta di entrare nel nuovo governo avanzata da Beblawi. «Non faremo accordi con i putchisti. Respingiamo tutto ciò che deriva da questo colpo di Stato», ha commentato un portavoce della fratellanza, Tareq al Morsi, riferendosi alla deposizione dell'ex presidente Mohammed Morsi il 3 luglio.

Nell'attesa di uno scrutinio presidenziale previsto entro sei mesi, Beblawi avrà il pesante compito di lavorare ad una riconciliazione e di risollevare una economia sull'orlo del baratro. In questa sua missione, dovrà attenersi alle direttive del piano di transizione costituzionale presentato dal presidente ad interim Adly Mansour. Questo piano prevede, fra il resto, l'adozione di una nuova Costituzione e la convocazione delle elezioni legislative entro l'inizio del 2014.

Badie, e alcuni alti rappresentanti dei Fratelli musulmani, sono accusati nell'ambito dell'inchiesta sulle violenze che lunedì, durante una manifestazione di sostegno al presidente deposto Morsi, hanno provocato 53 morti e 480 feriti davanti alla sede delle Guardie Rivoluzionarie al Cairo. Circa 200 persone sono state incriminate - nella maggior parte dei casi per i reati di omicidio o istigazione alla violenza - in seguito agli scontri di lunedì.