23 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Dossier nucleare

«Teheran più vicina che mai alla bomba atomica»

Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo che l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) ha reso nota l'installazione di centrifughe per l'aricchimento dell'uranio più moderne nel sito iraniano di Natanz

GERUSALEMME - L'Iran «è più vicino che mai a una bomba atomica»: lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo che l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) ha reso nota l'installazione di centrifughe per l'aricchimento dell'uranio più moderne nel sito iraniano di Natanz.
Il rapporto, secondo Netanyahu, «prova che l'Iran continua ad avanzare rapidamente» verso il traguardo della costruzione di una testata nucleare; una questione che sarà in cima all'agenda dei colloqui fra Netanyahu e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in visita in Israele nei Territori nel prossimo marzo.

Statue di Buddha bandite da luoghi pubblici - Le statue del Buddha sono divenute le ultime in termini di tempo ad essere bandite dai luoghi pubblici in Iran. Ne dà notizia il sito di al Arabiya sostenendo che sono state depennate dalla lista di ciò che è lecito esporre in pubblico, per la loro influenza occidentale o stranieri. In particolare, scrive l'emittente araba, le statue del Buddha sono state definite anch'esse simboli di «invasione culturale», da un funzionario della Protezione dell'eredità culturale iraniana, Saeed Jaben Ansari, citato da un quotidiano indipendente iraniano. Con la messa al bando dei Buddha, il cui scopo è di bloccare la diffusione del buddismo, è la prima volta che il governo di Teheran dichiara guerra ad un un simbolo orientale.
Un anno fa anche i Simpson erano finiti nel mirino del governo iraniano, che li aveva banditi dal Paese nell'ambito di una campagna contro i valori e i simboli della cultura occidentale. Nella stessa occasione, Superman e Spiderman furono promossi in quanto, considerati eroi degli «oppressi». La prima a fare le spese di questa campagna contro era stata la bambola Barbie nel 1996 : fu definita «un cavallo di Troia» che fornisce alle bambine modelli femminili «sbagliati».