Senegal, primo turno delle Presidenziali. Aperti i seggi
Wade in cerca di un terzo mandato considerato anti-costituzionale. Le proteste, che si sono susseguite comunque nei giorni scorsi a Dakar, hanno provocato cariche della polizia, gas lacrimogeni, morti e feriti
ROMA - Dalle 8 di stamattina (ora locale, le 9 in Italia) sono aperte le urne in Senegal, dove la popolazione è chiamata a votare per il primo turno delle elezioni presidenziali che vedono il lizza 14 candidati. Il voto è considerato da molti una delle prove politiche più dure dall'indipendenza del paese africano, soprattutto perché ai cittadini è stato negato il diritto a manifestare contro la candidatura del presidente uscente, l'85enne Abdoulaye Wade, per un terzo mandato; candidatura considerata anti-costituzionale.
Nei giorni scorsi proteste con morti e feriti - Le proteste, che si sono susseguite comunque nei giorni scorsi a Dakar, hanno provocato cariche della polizia, gas lacrimogeni, morti e feriti. Non sono d'altronde emersi sfidanti rilevanti tra gli altri tredici candidati dopo una campagna elettorale caratterizzata dalle violenze che hanno traumatizzato il Paese dell'Africa occidentale, a lungo considerato un baluardo di stabilità e democrazia nella regione.
A provocare la rabbia della piazza ha contribuito anche l'esclusione dalla competizione di Youssou N'Dour, icona pop e attivista dell'opposizione, che a gennaio aveva lasciato la scena musicale per presentarsi alle elezioni. Fino alle 18 di stasera (le 19 in Italia, ndr) circa 5,3 milioni di elettori sono chiamati a votare per il nuovo presidente. Dopo settimane di manifestazioni dell'opposizione contro la ricandidatura di Wade - già eletto nel 2000 e nel 2007 - il movimento Fed Up (che in inglese indica chi ne ha avuto abbastanza, è stanco, stufo) ha sollecitato gli elettori a non boicottare le urne, ma votare in modo massiccio contro il presidente uscente.