Obama: Siamo l'unica nazione indispensabile
Il presidente ha sottolineato che «per la prima volta in nove anni non ci sono soldati americani in Iraq» e che «per la prima volta in due decenni, Osama bin Laden non è più una minaccia per gli Stati Uniti»
NEW YORK - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha iniziato il suo terzo discorso sullo stato dell'Unione elencando i suoi successi in politica estera e promettendo che gli Stati Uniti continueranno a essere «l'unica nazione indispensabile al mondo» fino a quando lui sarà nell'ufficio Ovale.
Il presidente ha sottolineato che «per la prima volta in nove anni non ci sono soldati americani in Iraq» e che «per la prima volta in due decenni, Osama bin Laden non è più una minaccia per gli Stati Uniti». Proprio la cattura e l'uccisione del leader di al Qaida sono stati il cuore della parte finale del discorso, in cui Obama ha ricordato lo spirito di unità del Paese e in Congresso subito dopo l'azione della squadra speciale dei Navy Seals.
Obama ha inoltre ricordato che «lo slancio dei talebani in Afghanistan è stato fermato e alcune delle truppe hanno cominciato a ritornare a casa», 10.000 sono già tornate e 23.000 torneranno entro l'estate. «La transizione continuerà e si creerà un'alleanza duratura in modo che l'Afghanistan non sia mai più fonte di attacchi contro l'America». Obama ha inoltre ricordato la caduta del regime di Muammar Gheddafi e di Bashar Assad in Siria: «la forza del cambiamento non può essere invertita, la dignità umana non può essere negata».
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