29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Presidenziali USA 2012 | Primarie repubblicane

Via Bachmann, ora Romney punta al New Hampshire

E l'America politica scopre il fenomeno Santorum, a inizio dicembre candidatura senza speranza ferma a una cifra nei sondaggi, adesso saldamente sul palcoscenico nazionale nonostante posizioni molto estreme su temi sociali

NEW YORK - Archiviati i caucus dell'Iowa con la vittoria al fotofinish per soli otto voti di Rick Santorum su Mitt Romney, il circo repubblicano vola ora nel Nordest per le primarie del 10 gennaio in New Hampshire. In tasca ci sono le prime certezze della stagione elettorale. La prima è che ora i candidati sono sei dopo il ritiro di Michele Bachmann, e che la corsa vera è a due, tra i due co-vincitori di fatto di martedì sera. La seconda è che Mitt Romney sembra sempre più l'unico davvero eleggibile in un confronto con Barack Obama, ma che tra i repubblicani non è imbattibile. E la terza è che il fenomeno Rick Santorum, a inizio dicembre candidatura senza speranza ferma a una cifra nei sondaggi, adesso è saldamente sul palcoscenico nazionale nonostante posizioni molto estreme su temi sociali (vuole per esempio la criminalizzazione dell'aborto per i medici).

In New Hampshire la corsa sarà per il secondo posto. Romney, ex governatore del confinante Massachusetts, è davanti di 20 punti nei sondaggi al 40 per cento e finalmente potrebbe scrollarsi di dosso l'etichetta scomoda che si porta dietro da anni, quella di politico che non riesce mai a passare il 25 per cento dei consensi. David Axelrod, guru politico della campagna di Barack Obama, lo chiama «The 25 Percent Man», l'uomo del 25 per cento, con uno sprezzo che maschera i timori della Casa Bianca per un candidato che punta tutto sull'economia, un tema sul quale il presidente è attaccabile.
Larry Sabato, professore di scienze politiche alla University of Virginia e studioso delle elezioni presidenziali, ricorda che nessun repubblicano dai tempi di Gerald Ford nel 1976 ha fatto l'uno-due iniziale vincendo Iowa e New Hampshire. In termini di delegati non sarebbe comunque un colpo pesante. Il primo trofeo grosso è il South Carolina il 21 gennaio, ma proprio lì, nel sud tradizionalista, Romney è relativamente debole. Potrebbe pagare dazio in termini di voti a Santorum e anche a Newt Gingrich, quarto in Iowa ma determinato a combattere. Uno dei fondatori del movimento evangelico in politica, Ralph Reed della Faith and Freedom Coalition, dice che in New Hampshire un candidato a forte coloratura religiosa come Santorum ha poco da aspettarsi, con gli evangelici che formano circa il 15 per cento dell'elettorato. Altro discorso in South Carolina, dove sono circa al 45. Terreno fertile anche per l'altro alfiere della destra religiosa, Rick Perry, che punta tutto sullo stato del sud. Se non farà un ottimo risultato, la sua campagna finirà lì.

Il fermento tra i repubblicani è tutto proprio a destra, il campo dei conservatori tradizionalisti con radici nel sud che puntavano tutto sul governatore del Texas. Il deludente quinto posto di Perry con il 10 per cento in Iowa e il boom di Santorum con il 25 hanno scompigliato le carte e adesso i grandi finanziatori sono a caccia di un cavallo nuovo. Non è un segreto che all'ala destra del partito il mormone e moderato Romney piace pochissimo. E così sono partiti gli inviti per un vertice nel fine settimana proprio in Texas, dove discutere «in privato con i leader conservatori nazionali che si ispirano alla fede» per trovare un «consenso su quale candidato o candidati repubblicani sostenere o non sostenere».
A rivelare il summit sono stati i segugi di Politico, ai quali una fonte invitata al vertice ha fatto sapere che a questo punto il nemico degli evangelici non è tanto Obama quanto Romney.
L'obiettivo è evitare che la nomination repubblicana la prenda lui. Ma con un paio di altri successi nell'urna, il non più «signor 25 per cento» potrebbe metterli a tacere.