19 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Presidenziali USA 2012 | Primarie Democratici

Obama ai volontari in Iowa, vinceremo noi

Nella serata tutta dedicata ai caucus repubblicani ci sono stati in Iowa anche quelli democratici. In realtà non si votava: Barack Obama non ha rivali, si trattava solo di una formalità che serve più che altro da test dell'organizzazione sul territorio in vista delle presidenziali di novembre

NEW YORK - Nella serata tutta dedicata ai caucus repubblicani ci sono stati in Iowa anche quelli democratici. In realtà non si votava: Barack Obama non ha rivali, si trattava solo di una formalità che serve più che altro da test dell'organizzazione sul territorio in vista delle presidenziali di novembre. Anche in mancanza di altri candidati per la nomination democratica però il presidente ha deciso di fare un'apparizione in Iowa, in videoconferenza da Washington. Un po' parlando a braccio e un po' rispondendo alle domande dei volontari che gestiscono la sua campagna di rielezione in Iowa, Obama ha detto di essere più fiducioso di vincere le elezioni di quanto fosse nel 2008.

Obama: Vinceremo noi - «Sono più ottimista ora di quando mi sono candidato la volta scorsa, perché abbiamo già visto il cambiamento avvenire», ha detto il presidente secondo la trascrizione della conferenza diffusa dalla Casa Bianca. E in risposta a una volontaria ha detto «scommetto su di voi, vi trovo più persuasivi di chiunque in televisione. Ed è per questo che so che vinceremo noi».
Nella conferenza Obama ha insistito sui temi che saranno centrali nei suoi discorsi elettorali quest'anno e che ha già introdotto a fine 2011: i primi anni della mia amministrazione hanno messo in archivio successi importanti, la mia riconferma è fondamentale per continuare. Sono tornati gli attacchi ai repubblicani accusati di voler «tagliare le tasse ai più ricchi» e le difese di quanto fatto finora: la riforma sanitaria, la fine della guerra in Iraq, le agevolazioni per le rette dell'università. Contro questi risultati ci sono per Obama «le forze del grande denaro, gli interessi speciali, i lobbysti».