25 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Le manifestazioni di protesta in Grecia

Atene, in 30mila alla manifestazione contro il piano d'austerità

Le manifestazioni si svolgono nella giornata di commemorazione della repressione della rivolta studentesca da parte del regime dei Colonnelli, nel 1973. FMI: necessario un ampio sostegno politico alle riforme. Il ricavo delle privatizzazioni nel 2011 non supererà gli 1,3 mld di euro. Il Ministero delle Finanze, gettito fiscale in calo del 4,1%

ATENE - Sono almeno 30mila i partecipanti alla manifestazione di protesta contro la politica di austerità in corso nel centro di Atene, mentre altre 15mila persone hanno sfilato a a Salonicco: lo ha reso noto la polizia della capitale ellenica che inizialmente aveva parlato di 15mila manifestanti.
Le manifestazioni si svolgono nella giornata di commemorazione della repressione della rivolta studentesca da parte del regime dei Colonnelli, nel 1973: il corteo di Atene è partito dall'Università per approdare alla piazza Syntagma, davanti al Parlamento. Al momento gli unici incidenti di cui si ha notizia sono il lancio di due bombe molotov contro la polizia, che ha risposto con i lacrimogeni, l'incendio di due cassonetti e alcune vetrine infrante.
Gli slogan inneggiano non solo contro «le banche, l'Ue e l'Fmi» ma denunciano anche il ritorno nel governo di unità nazionale del premier Lucas Papademos dei partiti di estrema destra, per la prima volta in un esecutivo dalla fine del regime.

FMI: necessario un ampio sostegno politico alle riforme - Il Fondo Monetario Internazionale si attende «un ampio sostegno politico» alle misure di austerità economica prima di autorizzare il versamento della nuova tranche di prestiti ad Atene: lo ha dichiarato il portavoce dell'Fmi, David Hawley.
«Una volta che sarà stato assicurato un sostegno politico ampio allora potremmo portare a termine la quinta revisione e autorizzare la sesta tranche» del prestito di 30 miliardi di euro, ha spiegato il portavoce il giorno dopo il voto di fiducia al governo di unità nazionale guidato da Lucas Papademos.
«Accogliamo con soddisfazione l'accordo che ha permesso la nascita di un governo di unità, un ulteriore passo verso maggiore stabilità e certezze politiche: ora è necessario che l'esecutivo dimostri il suo impegno nell'applicazione del programma economico annunciato il 27 ottobre scorso, affinché la Grecia possa tornare a crescere, a creare occupazione e ad avere una finanza pubblica sostenibile», ha concluso il portavoce.

Il ricavo delle privatizzazioni nel 2011 non supererà gli 1,3 mld di euro - Il gettito delle privatizzazioni chieste alla Grecia per ripianare il debito pubblico non supererà gli 1,3 miliardi di euro nel 2011 contro i 5 miliardi inizialmente previsti: è quanto si legge nel rapporto della «task force» europea incaricata di assistere tecnicamente il governo ellenico.
«A causa delle attuali condizioni di mercato potrebbe rivelarsi difficile raggiungere gli obbiettivi della privatizzazione nei tempi previsti», ammette il rapporto che sottolinea il ritardo nel varo del programma; le previsioni iniziali parlavano di 5 miliardi di euro entro la fine del 2011 per poi raggiungere i 15 miliardi entro il 2012 e i 50 miliardi entro il 2015.
Inoltre sono in corso i negoziati con la Svizzera per tentare il recupero di 60 miliardi di euro frutto dell'evasione e della fuga dei capitali: al momento, si legge nel rapporto, non sono stati fatti molti progressi in questo senso ma secondo fonti vicine alle trattative metà della somma è «teoricamente» recuperabile mentre solo 8 miliardi dovrebbero essere sicuramente rimpatriati «presto o tardi».

Il Ministero delle Finanze, gettito fiscale in calo del 4,1% - Il gettito fiscale in Grecia relativo ai primi dieci mesi dell'anno è diminuito del 4,1% rispetto all'identico periodo del 2010, indice dell'ampiezza della recessione ma anche dell'evasione fiscale: è quanto si legge in un comunicato del Ministero delle Finanze ellenico.
Al calo del gettito avrebbero anche contribuito le numerose giornate di sciopero dei funzionari del fisco nei mesi di settembre ed ottobre.
Lo Stato greco ha riscosso 39,230 miliardi di euro, ovvero oltre un miliardo in meno rispetto all'obbiettivo prefissato, già peraltro rivisto al ribasso: la maggior parte del gettito proviene inoltre da dipendenti e pensionati, le categorie impossibilitate ad evadere.
In base ai dati del Ministero per il 2009 le categorie tassate alla fonte hanno dichiarato il 70% del reddito totale e versato il 55% del gettito, contro il 16% dei professionisti indipendenti che rappresentano peraltro un terzo della popolazione: per quest'ultima categoria il 70% delle dichiarazioni riportavano un reddito inferiore alla soglia minima di tassazione, pari a 12mila euro nel periodo in esame.