Indignati, ora Occupy vuole «chiudere Wall Street»
«La mattina del 17 novembre chiuderemo Wall Street», si legge nel comunicato su internet con cui si annuncia l'iniziativa: «Non ci faremo spaventare. Resisteremo». Da Washington l'appello ad Obama: unisciti a noi
NEW YORK - «Loro ci hanno fatto vedere la loro forza. E noi faremo vedere loro la nostra». Questa è la dichiarazione d'intenti dei dimostranti di Occupy Wall Street dopo lo sgombero forzato di martedì subito dalla polizia, che ha messo fine all'occupazione di Zuccotti Park dopo quasi due mesi.
«Non si può sfrattare un'idea una volta che il suo tempo è arrivato», hanno dichiarato i manifestanti dopo aver passato la notte all'addiaccio e divisi in più gruppi in varie parti della città. Nonostante il divieto di usare tende e sacchi a pelo, sancito dalla sentenza del giudice della corte suprema dello stato di New York che ha di fatto appoggiato la decisione delle autorità cittadine, Occupy Wall Street non ha intenzione di arrendersi.
«Non ci faremo spaventare. Resisteremo», hanno dichiarato i partecipanti alla protesta, riunitisi nuovamente a Zuccotti Park in assemblea generale nel tardo pomeriggio di ieri. E il giorno per far sentire nuovamente la loro voce sarà domani, quando si sarebbero dovuti celebrare i due mesi dall'inizio dell'occupazione. Per la giornata, che si preannuncia calda sotto il profilo dell'ordine pubblico, è prevista una nuova manifestazione con cui Occupy Wall Street ha promesso di «chiudere Wall Street» e «occupare la metropolitana» della città.
«La mattina del 17 novembre chiuderemo Wall Street», si legge nel comunicato su internet con cui si annuncia l'iniziativa. E i toni previsti per la protesta, che avrà inizio alle 7 del mattino proprio da Zuccotti Park, non sembrano esattamente concilianti: sfruttando infatti il gioco di parole in inglese che si ha con il nome della strada sede della borsa («Wall», «muro» in italiano), i manifestanti incitano a «buttare giù il muro e portare in alto la strada».
Nel primo pomeriggio l'azione si sposterà in 16 diverse stazioni della metro e dei trasporti pubblici di New York, dal Bronx a Staten Island, che saranno occupate dai manifestanti, che porteranno «le loro storie all'interno dei treni della metropolitana», per poi convergere tutti insieme a Foley Square, nella parte sud di Manhattan.
A partire dalle 5 del pomeriggio, dalla stessa piazza partirà una marcia in direzione del municipio e del ponte di Brooklyn, con cui «decine di migliaia» di persone reclameranno «posti di lavoro».
Da Washington l'appello ad Obama: unisciti a noi - Circa 300 manifestanti di Occupy DC hanno sfilato ieri a Washington fino alla Casa Bianca, chiedendo al Presidente Barack Obama di unirsi a loro. «Vorremmo accoglierlo nel nostro movimento», hanno scandito i dimostranti. Ricordando che l'accampamento di Occupy DC si trova a poche centinaia di metri della Casa bianca, i manifestanti hanno aggiunto: «E' giusto dietro l'angolo! Vieni con noi!».
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