23 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Herman Cain passa al contrattacco

USA 2012: Cain, c'è Perry dietro alle accuse contro di me

L'ex amministratore delegato della catena di pizzerie «Godfather's Pizza», respinge le accuse di molestie sessuali e denuncia il suo rivale, il governatore del Texas Rick Perry, come l'artefice della «campagna diffamatoria» messa in atto nei suoi confronti

NEW YORK - Herman Cain passa al contrattacco. Il candidato repubblicano in testa nei sondaggi, ex amministratore delegato della catena di pizzerie Godfather's Pizza, respinge le accuse di molestie sessuali e denuncia il suo rivale, il governatore del Texas Rick Perry, come l'artefice della «campagna diffamatoria» messa in atto nei suoi confronti.

Secondo Cain, sarebbe stato uno dei collaboratori di Perry ad aver orchestrato le accuse a suo carico, fornendo le indiscrezioni sul suo passato a Politico (il sito web che per primo ha riportato la storia) solamente per distruggere la sua campagna elettorale. «Ora lo sappiamo, abbiamo ricostruito la faccenda e siamo risaliti fino alla campagna elettorale di Perry, sono stati loro a montare il caso con l'obiettivo di screditarmi e fermare la mia candidatura», ha dichiarato Cain. «Rick Perry e la sua campagna devono delle scuse a Herman Cain e alla sua famiglia», ha detto a Fox News Mark Block, il responsabile della campagna di Cain.

In un intervista a Forbes, Cain ha individuato in Curt Anderson, attuale membro dello staff di Perry, l'uomo che avrebbe passato le informazioni alla stampa. Cain avrebbe parlato ad Anderson delle accuse a suo carico già nel 2003, quando l'uomo era ancora suo collaboratore. All'epoca, l'attuale candidato repubblicano correva per un seggio del Senato in Georgia e avrebbe riferito ad Anderson le accuse per molestie contro di lui, affermando di considerarle una «caccia alle streghe». A rafforzare il sospetto di Cain ci sarebbe il tempismo dell'operazione, visto che Anderson ha cominciato a lavorare alla campagna elettorale di Perry solo due settimane fa, pochi giorni prima dello scoppio dello scandalo.

Sia Anderson sia Ray Sullivan, il portavoce di Perry, hanno categoricamente smentito la teoria di Cain, dicendo di aver appreso delle accuse di molestie per la prima volta dalla stampa.