25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
La crisi del debito sovrano in Grecia

Papandreou pronto a ritirare il referendum sull'Euro

Il Premier greco si dice pronto a parlare con l'opposizione. Lagarde: Prestito FMI dipenderà dall'esito del referendum. Venizelos: La 6a tranche del prestito arrivi entro il 15 dicembre. Juncker: Vogliamo che la Grecia resti nell'Euro, ma non a tutti i costi

ATENE - Il primo ministro greco Georges Papandréou si è detto pronto giovedì a ritirare il suo progetto di referendum sull'euro che ha seminato il panico in Grecia e in tutta la zona euro oer garantire il piano di salvataggio europeo del paese.
«Anche se non andiamo al referendum, che non è mai stato un fine in sè... saluto con favore la posizione assunta dall'opposizione di destra» che si è detto pronto a ratificare in parlamento l'accordo della zona euro del 27 ottobre. Papandreou si è anche detto pronto a parlare col capo dell'opposizione, Antonis Samars per «far avanzare la base di consenso del governo», alludendo quindi a un possibile governo di unità nazionale.
«In questo momento storico credo ce tutti i partiti possano mettersi d'accordo» ha detto Papandreou.
Precisando che il referendum non è «un fine in sè» il premier greco sembra avvalorare l'ipotesi di chi abbia visto nella proposta una mossa per forzare l'opposizione ad accettare l'ipotesi di un governo di unità nazionale. Potrebbe prendere corpo l'ipotesi di un esecutivo tecnico affidato a Lucas Papademos, ex direttore della banca centrale greca e ex membro del board direttivo della Bce.

Lagarde: Prestito FMI dipenderà dall'esito del referendum - La sesta rata del prestito del Fondo Monetario Internazionale alla Grecia sarà subordinato all'esito del referendum sul piano di salvataggio europeo convocato a sorpresa dal governo ellenico: lo ha reso noto il Direttore generale dell'Fmi, Christine Lagarde, in un comunicato diffuso al termine degli incontro di oggi a Cannes.
«Io resto convinta - ha affermato Lagarde - che l'accordo raggiunto dai leaders dell'area euro la scorsa settimana, che include una sostanziale riduzione del debito della Grecia e di un sostegno finanziario supplementare per nuovo ambizioso programma, sarà di grande beneficio alla Grecia contribuendo a far ripartire la crescita e a creare posti di lavoro».
«Bene l'indicazione data dal primo ministro greco che il referendum annunciato avrà luogo il prima possibile. Prima il referendum sarà fatto e tutte le incertezze ridotte e successivamente il Fondo Monetario potrà procedere con la sesta tranche del prestito».

Venizelos: La 6a tranche del prestito arrivi entro il 15 dicembre - La sesta tranche del prestito internazionale concesso alla Grecia nel 2010 e bloccato dai creditori a causa della crisi politica interna deve essere «assolutamente» versata «entro il 15 dicembre» per garantire i bisogni finanziari del paese: lo ha detto oggi il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos.
«In un clima di consenso, la sesta tranche del primo prestito, ossia 8 miliardi di euro, di cui la Grecia ha assolutamente bisogno, deve essere versata il prima possibile, entro il 15 dicembre», ha detto Venizelos davanti al gruppo parlamentare socialista.

Juncker: Vogliamo che la Grecia resti nell'Euro, ma non a tutti i costi - Il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker auspica che la Grecia rimanga nella zona euro, sottolineando però che non si può «fare la felicità dei greci senza di loro». «Sono assolutamente convinto che debba essere fatto di tutto per evitare che qualcuno dei Paesi membri dell'eurozona lasci il gruppo dei 17 - ha detto Juncker in un'intervista alla televisione tedesca ZDF - ma se è questo il desiderio dei greci, anche se penso che sarebbe un errore, non si può fare la felicità dei greci senza di loro».
«Non possiamo stare sulle montagne russe della questione greca in modo permanente. Dobbiamo sapere dove andiamo e i greci devono dire come auspicano che le cose vadano», ha aggiunto.
Riguardo al vertice di ieri a Cannes con il premier greco George Papandreou, Juncker ha riferito che «senza rimproverarlo, gli abbiamo fatto capire che il suo atteggiamento è stato sleale, nel senso che avremmo gradito che lo avesse comunicato mercoledì scorso che intendeva sottoporre la questione a un referendum».
«Indipendentemente della formula della questione (del referendum), è chiaro che la Grecia si pronuncerà il 4 dicembre per dire se vuole restare o meno nella zona euro - ha precisato Juncker - gradiremmo che la Grecia resti un membro dell'eurogruppo, ma non diciamo che debba rimanerci a tutti i costi».

Bild: Togliete l'euro ai greci - Togliete l'euro ai greci, titola oggi il tabloid tedesco Bild tedesco, commentando la proposta di referendum avanzata dal premier greco George Papandreou. Il quotidiano più venduto in Germania chiede quindi che sia permesso anche ai tedeschi di pronunciarsi sugli aiuti ad Atene.
«E' ora di dire basta. Garantiamo centinaia di miliardi di euro per salvare i greci dal fallimento e adesso vogliono decidere attraverso un referendum se risparmiare - scrive Bild - signora Merkel, vogliamo anche noi un referendum! Vogliamo decidere se continuare ad aiutare i greci con miliardi di euro».