19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
La guerra di Libia

Slitta la visita di Erdogan, il Premier turco a Tripoli oggi

Voci di uno «sgarbo» francese: Sarkozy voleva arrivare primo. Ieri un vero e proprio bagno di folla ha accolto il Presidente francese e David Cameron a Bengasi

ISTANBUL - Recep Tayyip Erdogan sarà a Tripoli oggi, con un giorno di ritardo rispetto a quanto previsto dall'agenda - peraltro aggiornata più volte - del suo tour dei Paesi della 'primavera araba'. Dopo la tappa al Cairo due giorni fa, già quella partita in ritardo, oggi il premier turco è a Tunisi, ma nella capitale libica arriverà solo domani.

Ritardo in stile mediterraneo o inevitabile cambio di programma alla luce dell'arrivo in Libia del presidente francese Nicolas Sarkozy e del premier britannico David Cameron? Nel pomeriggio in Turchia sono circolate voci di un «disagio» da parte di Ankara per l'iniziativa franco-britannica, che se non altro ha scippato a Erdogan il ruolo di primo capo di governo in visita nella Tripoli del post-Gheddafi. L'emittente Ntv, in uno speciale dedicato al tour del premier turco, ha anche ipotizzato che in realtà che la visita proprio ieri di Sarkozy e Cameron sia stata voluta dalla Francia, per smorzare il successo ottenuto da Erdogan in questi giorni.

Ieri un vero e proprio bagno di folla ha accolto Nicolas Sarkozy e David Cameron a Bengasi, la città che è stata il cuore della rivolta contro il regime di Gheddafi, dopo aver visitato Tripoli. In un discorso tenuto in piazza Tahrir, Sarkozy ha ribadito la convinzione che la Libia debba restare unita (» crediamo in una Libia unita, non divisa«) senza alcuna spaccatura o frammentazione tra Cirenaica e Tripolitania. Fonti dei ribelli intanto rendono noto di aver fatto per la prima volta ingresso in Sirte occupando alcune zone della città.

Sarkozy e Cameron a Tripoli hanno incontrato i dirigenti del Cnt e visitato un ospedale. In una breve conferenza stampa, Sarkozy ha invitato a preparare il futuro della nuova Libia senza vendette né regolamenti di conti ha anche ricordato che c'è «un lavoro ancora da finire». Perché Gheddafi, ha incalzato, è «ancora un pericolo». E il premier britannico ha insistito sul tema. Gheddafi, ha intimato, faccia cessare le ostilità. E ai libici promette: vi aiuteremo a trovarlo. In Libia è giunto oggi anche il nuovo ambasciatore italiano Buccino Grimaldi.