Avvenire: «Senza l'Onu sarà solo una guerra per la speculazione»
«Se non si consente l'intervento non ci sarà la liberazione degli oppressi»
ROMA - «Interessi incrociati». Il quotidiano della Cei Avvenire, all'indomani della Conferenza di Parigi sulla Libia nella quale il Segretario Generale Ban Ki moon ha assicurato la possibilità di un rapido avvio di una missione Onu al posto di quella Nato in corso, vede nel sì o no al cambio di passo dell'intervento la cartina di tornasole delle vere intenzioni dell'intervento dell'Occidente in Libia.
«Le nazioni che hanno investito nella cacciata di Gheddafi - si domanda l'editoriale di apertura del quotidiano dei Vescovi italiani- vorranno l'Onu di mezzo? E i nuovi padroni del Paese accetteranno la tutela? Dalla risposta a queste domande cominceremo a capire qualcosa della nuova Libia». Ovvero, «se l'intervento militare e gli attuali consessi diplomatici rispondono al fondamentale richiamo della Chiesa a libertà e benessere per un popolo a lungo oppresso dalla dittatura oppure solo a una frusta logica di speculazione, se non di spoliazione».
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