19 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Le rivelazioni di WikiLeaks

Usa e Australia ostacolarono la rielezione di Elbaradei

Il Direttore generale dell'Aiea considerato troppo arrendevole con l'Iran. Il sito di Assange oggetto di un attacco pirata. WikiLeaks: «File con nomi delle fonti forse on-line per errore»

WASHINGTON - I governi statunitense ed australiano cercarono senza successo nel 2005 di impedire la rielezione di Mohammed ElBaradei alla guida dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea): è quanto risulta da un cablogramma riservato del Dipartimento di Stato americano diffuso dal sito di WikiLeaks.
ElBaradei veniva considerato da Washington e Canberra troppo arrendevole nei confronti del programma nucleare iraniano, ma il tentativo mancava del sostegno internazionale necessario per poter andare a buon fine; il Direttore generale venne confermato per un terzo mandato e rimase alla guida dell'Agenzia fino al 2009.

Il sito di Assange oggetto di un attacco pirata - Il sito WikiLeaks ha denunciato di essere stato fatto bersaglio di un attacco informatico, poco dopo aver diffuso altre migliaia di dispacci diplomatici americani. «WikiLeaks.org è oggetto in questo momento di un cyber-attacco», indica il sito, specializzato nella rivelazione di documenti confidenziali diplomatici.
Il messaggio su Twitter contine un link verso il sito cablegatesearch.net, sul quale è possibile consultare le copie dei dispacci diplomatici che Wikileaks ha già diffuso.
Ieri gli Stati Uniti avevano denunciato la divulgazione da parte di WikiLeaks di nuovi documenti confidenziali, affermando che questo comportamento «mette in pericolo la sicurezza delle persone». Secondo il New York Times in alcuni degli ultimi 133.887 dispacci diffusi nell'ultima settimana da WikiLeaks compaiono i nomi delle persone che avevano parlato sotto anonimato ai diplomatici americani.

WikiLeaks: «File con nomi delle fonti forse on-line per errore» - Julian Assange lo aveva battezzato il file del «Giorno del Giudizio», da pubblicarsi in caso di omicidio o sequestro: il fondatore di WikiLeaks gode di ottima salute ma secondo la stampa tedesca il documento - che contiene i nomi delle fonti delle migliaia di cablogrammi riservati diffusi dal sito - sarebbe stato messo on-line per errore.
WikiLekas ha immediatamente smentito la notizia: il file sarebbe finito in rete otto mesi fa a causa di un semplice errore, come ha riportato anche il sito rivale OpenLeaks - fondato da un ex dipendente di Assange, Daniel Domscheit-Berg - che accusa WikiLeaks di non saper proteggere le proprie fonti.

Usa: «Divulgazione mette a rischio la sicurezza delle persone» - Gli Stati Uniti si sono scagliati ancora una volta contro la divulgazione di documenti segreti da parte di Wikileaks, che sta diffondendo una nuova serie di informazioni 'scomode', rendendo noti - secondo le accuse - anche i nomi di persone che avrebbero parlato sotto la copertura dell'anonimato.
&q«Gli Stati Uniti condannano fermamente la divulgazione illegale di informazioni segrete. Oltre a mettere a rischio i nostri sforzi diplomatici, mette in pericolo la sicurezza delle persone, minaccia la nostra sicurezza nazionale e mina i nostri sforzi per lavorare insieme ad altri Paesi per risolvere problemi comuni» ha dichiarato Victoria Nuland, portavoce del dipartimento di Stato.
Wikileaks ha smentito di aver rivelato l'identità di alcune fonti, pubblicando una nuova serie di quasi 134.000 cablogrammi diplomatici americani. Secondo il New York Times, in alcuni di questi ultimi documenti, infatti, verrebbe svelato il nome di persone che hanno parlato con diplomatici statunitensi sotto la copertura dell'anonimato.