26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Crisi mediorientale

Attacchi Eilat, 14 morti e più di 25 feriti. Raid israeliani su Gaza

Tre attentati contro civili e militari israeliani, tra i morti 7 terroristi. Netanyahu: «Attentato alla sovranità d'Israele». Hamas nega ogni coinvolgimento

GERUSALEMME - E' di almeno 14 morti e più di 25 feriti il bilancio di tre attacchi terroristici in Israele, condotti in tarda mattinata a circa 20 chilometri dalla città costiera di Eliat, non lontano dai confini con Egitto e Giordania. Lo hanno reso noto i servizi di sicurezza israeliani.
A perdere la vita sono stati sette israeliani, due donne e cinque uomini, e sette attentatori. Secondo le ricostruzioni fornite dai media israeliani, vi sarebbero stati tre diversi attacchi in rapida successione, seguiti da uno scontro a fuoco tra forze di sicurezza e assalitori.

Il primo attacco è avvenuto intorno alle 12, quando un autobus che viaggiava da Beersheba a Eilat, sull'autostrada numero 12, è stato vittima di un assalto a colpi di mitagliatrice. A bordo del mezzo c'erano numerosi militari in licenza, in viaggio per trascorrere il fine settimana nella stazione balneare sul Mar Rosso. Nell'attacco, nove persone sarebbero rimaste ferite: due o tre uomini hanno aperto il fuoco con armi automatiche contro il bus e altri mezzi che circolavano in strada. Poi, gli assalitori si sono dati alla fuga, inseguiti da esercito e polizia, con a supporto almeno due elicotteri. Nella sparatoria che ne è seguita, sette attentatori avrebbero perso la vita, secondo fonti dei servizi di sicurezza.

Il secondo attacco, sulla stessa autostrada, ha preso di mira un autobus e un veicolo militare diretti a sud. Almeno cinque persone sarebbero rimaste gravemente ferite per l'esplosione di alcuni ordigni piazzati sull'asfalto.

Il terzo attacco è avvenuto a una quindicina di chilometri da Eilat, nei pressi di Beer Ora, vicino al confine con la Giordania: quattro israeliani sono morti a bordo della loro automobile e altri tre che si trovavano vicino al veicolo, raggiunti da colpi di mortaio sparati dall'Egitto e diretti contro un pattuglia militare israeliana.

Raid israeliano su Gaza, morti sei palestinesi - Sono sei i palestinesi rimasti uccisi oggi pomeriggio in un raid aereo su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi. Il raid è stato effettuato poche ore dopo gli attacchi a due bus israeliani nell'area di Eilat, nel sud di Israele, in cui hanno perso la vita sette persone. Il ministro della Difesa Ehud Barak ha detto che gli attacchi sono stati organizzati a Gaza, ma Hamas, il gruppo integralista che controlla il territorio palestinese, ha negato ogni coinvolgimento.
«Il raid sionista contro una casa a Rafah ha fatto sei martiri», ha detto all'Afp Adham Abu Selmiya, portavoce dei servizi di emergenza di Hamas. Secondo un fotografo dell'Afp e altri testimoni, tra le vittime c'è anche Kamal al-Nayrab, segretario generale dei Comitati di resistenza popolari (Crp), un'organizzazione estremista palestinese. Il ministro della Difesa israeliano Barak ha confermato la notizia del raid in conferenza stampa, precisando che era diretto contro «militanti dei Crp». Secondo il canale 10 della tv israeliana, un drone israeliano ha sparato un missile contro un veicolo che trasportava dei membri dei Crp.

Netanyahu: Attentato alla sovranità d'Israele - Un attentato alla sovranità d'Israele. Così il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha commentato la serie di attacchi contro civili e militari israeliani nei pressi di Eilat, città balneare sul Mar Rosso, non lontana dai confini con Egitto (a ovest) e Giordania (a est). Il primo ministro ha poi dichiarato che «Israele reagirà di conseguenza».
Per gli attacchi, che avrebbero provocato la morte di 7 israeliani e sette terroristi, il governo israeliano ha puntato il dito contro la Striscia di Gaza, ma Hamas, gruppo integralista palestinese che controlla il territorio, ha negato ogni coinvolgimento.

Barak: «Gli attacchi di Eliat organizzati dalla Striscia di Gaza» - Gli attacchi terroristici contro due bus israeliani nella zona di Eilat, nel sud del Paese, sono stati organizzati dalla Striscia di Gaza e lo Stato ebraico «agirà con decisione»: lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, secondo il quale gli attentati dimostrano anche «l'allentarsi del controllo egiziano sulla regione del Sinai».

Hamas nega ogni coinvolgimento - Hamas, gruppo integralista palestinese che controlla la Striscia di Gaza, ha negato ogni coinvolgimento negli attacchi terroristici contro due bus israeliani nella zona di Eilat, nel sud del Paese. Lo ha detto un portavoce del gruppo.
«Il governo (di Hamas) smentisce le accuse di Barak sugli incidenti di Eilat, e afferma che non c'è alcun legame tra la Striscia di Gaza e ciò che è accaduto vicino Eilat», nel sud di Israele, ha detto all'Afp un portavoce di Hamas, Taher al-Nunu.

La condanna della Casa Bianca - La Casa Bianca ha condannato senza mezzi termini gli attacchi terroristici contro due bus, auto e un veicolo militare nella zona a sud dello stato di Israele.
«Condanniamo duramente gli attacchi terroristici brutali che questa mattina hanno colpito il sud di Israele. Le nostre sincere condoglianze vanno alle vittime, alle loro famiglie e ai loro cari. Auguriamo ai feriti un rapido recupero».
«Gli Stati Uniti e Israele combattono uniti contro il terrorismo. Speriamo che gli attentatori siano portati a davanti alla giustizia al più presto», conclude il comunicato della Casa Bianca.

Berlusconi scrive al Primo ministro Netanyahu - Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha inviato al Primo Ministro dello Stato di Israele Benjamin Netanyahu un messaggio a seguito degli attentati che hanno sconvolto il Paese. «Caro Benjamin, ho appreso con sgomento la notizia degli attentati che hanno colpito il sud di Israele. A nome del Governo e mio personale esprimo profondo cordoglio per le vittime. Sono vicino a Te e al popolo israeliano in questo momento di dolore. E' un crimine odioso ma che ha come conseguenza quella di rafforzare il nostro amore per Israele».

Si fermano gli indignados israeliani - Gli «indignados» israeliani si fermano, di fronte alla serie di attentati che ha sconvolto il sud del Paese.
Le manifestazioni contro l'alto costo della vita in Israele, previste sabato sera, sono state rimandate, a causa degli attentati che hanno provocato morti e feriti nei dintorni di Eilat, città balneare sul Mar Rosso. Lo hanno annunciato gli organizzatori.
Il sindacato nazionale degli studenti ha pubblicato un comunicato in cui si avverte che le manifestazioni di sabato saranno rimandate «finché che la situazione nel sud d'Israele non sarà definita»: una decisione presa in accordo con gli altri leader degli indignados israeliani, che da settimane manifestano contro l'alto costo della vita e per una 'giustizia sociale'.
Ogni sabato, da più di un mese, centinaia di migliaia di persone manifestano a Tel Aviv e in altre città, nel quadro di un movimento senza precedenti in Israele.