Cnt: Futuro senza Gheddafi. Il figlio: Impossibile
Il regime accusa la Nato di aver provocato nuove vittime civili
TRIPOLI - Un futuro della Libia senza Gheddafi. Su questo tema, oggi, regime e ribelli si sono sfidati a distanza, mentre Tripoli continua ad accusare la Nato di provocare con i suoi raid aerei vittime civili e il Consiglio nazionale di transizione (CNt) rassicura l'Occidente sui contratti petroliferi.
Non c'è alcuna possibilità, ora o in futuro, che Gheddafi rimanga in Libia. Ne è sicuro il leader del Consiglio nazionale di transizione libico, che ha ricordato che tale possibilità gli era stata offerta in passato. «Il colonnello Muammar Gheddafi non ha ormai che una via d'uscita: lasciare il potere e affrontare la giustizia» ha reso noto Mustafa Abdel Jalil.
Di altro avviso è il figlio del Colonnello, Saif al Islam, che in un'intervista al quotidiano francese Le Monde ha dichiarato che una soluzione al conflitto in Libia che escluda Muammar Gheddafi è «impossibile». «E' un conflitto libico con libici, traditori, milizie, terroristi. Pensate che si possa trovare una soluzione che non lo coinvolga? Non è possibile» ha dichiarato il terzogenito del colonnello, secondo il quale i ribelli «perderanno la guerra» con o senza l'aiuto della Nato. L'Alleanza atlantica, ancora oggi, è stata accusata di aver colpito con i propri raid aerei alcune aree «civili» al porto di Zuara, a circa 120 chilometri a ovest di Tripoli: è quanto ha denunciato la televisione di stato libica, riferendo di un numero imprecisato di morti e feriti.
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