23 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Crisi yemenita

Saleh non firma l'accordo e minaccia la guerra civile

Usa «delusi». Sospesa la mediazione dei paesi del Golfo

SANA'A - Il presidente yemenita Ali Abdallah Saleh si è rifiutato ieri di firmare un accordo sulla transizione dei poteri ed ha minacciato una guerra civile; le monarchie dle Golfo hanno così sospeso la loro mediazione. «Gli Stati Uniti sono profondamente delusi» per il rifiuto del presidente yemenita, ha dichiarato il segretario di Stato Usa Hillary Clinton in un comunicato. Intanto, un manifestante è stato ucciso e un altro è rimasto ferito sulla strada che conduce da San'a all'aeroporto a causa di alcuni colpi d'arma da fuoco sparati dall'esercito fedele a Saleh, che si è dispiegato in massa nell'area.

Saleh ha messo in guardia l'opposizione contro una «guerra civile», moltiplicando le condizioni poste per firmare l'accordo per l'uscita dalla crisi elaborato dal Consiglio di cooperazione del golfo (CCG) e che prevede la sua partenza entro un mese.
Riuniti in sera a Riad, i ministri degli Esteri del Ccg hanno annunciato di avere «deciso di sospendere la loro iniziativa in assenza delle condizioni necessarie» per il successo della loro mediazione. Il segretario generale del Ccg, Abdellatif Zayani, ha già lasciato San'a per Riad, senza avere ottenuto i risultati sperati. «Abbiamo paura, la situazione può tornare all'anarchia, con gli uomini armati delle tribù fedeli al presidente», ha affermato da parte sua un residente della capitale, Nabil Sadek.
Il piano di uscita dalla crisi, elaborato con l'aiuto degli Stati Uniti e dell'Unione europea, prevede la formazione da parte dell'opposizione di un governo di riconciliazione nazionale e le dimissioni entro un mese di Saleh in cambio dell'immunità per il presidente e i suoi parenti. L'obiettivo finale è invece il voto per l'elezione del nuovo presidente in sessanta giorni.