19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Lunedì le sanzioni UE

Siria, caos e violenza, 27 oppositori uccisi

Le Forze di sicurezza reprimono nel sangue le manifestazioni nel Paese

DAMASCO - E' di 27 civili uccisi, tra cui un bambino, il bilancio provvisorio delle violente repressioni delle forze di sicurezza siriane contro le manifestazioni anti regime in diverse città della Siria. Lo riferiscono fonti delle organizzazioni a difesa diritti dell'Uomo sottolineando che decine di oppositori, scesi in piazza, sono stati feriti dai soldati fedeli al presidente Bashar al Assad.

Le perdite più pesanti si registrano ad Homs, nel centro della Siria, uno dei focolai della contestazione del regime assediato dall'esercito da oltre due settimane: undici manifestanti uccisi, tra cui un bambino di 10 anni e un adolescente di 16. Altri dieci civili, compreso un ragazzo di 15 anni, sono morti nella località di Maarat al Naamane, nei pressi della città di Idlib (ovest), hanno aggiunto.
Altre due persone sono state uccise nella regione di Deraa, nel sud, cuore delle proteste cha attraversano il Paese da oltre due mesi, un manifestante è morto a Daraya, nella periferia di Damasco e tre a Latakia, principale porto della Siria, hanno riferito. I militanti hanno fornito una lista di nominativi di 27 vittime.

Oggi, migliaia di persone in Siria hanno risposto all'invito dei leader dei movimenti di protesta e sono scese in piazza, come tutti i venerdì precedenti, in diverse città per chiedere più democrazia e manifestare contro il regime del presidente Bashar al-Assad. Tutti con un ramoscello d'ulivo in mano o a torso nudo, per ostentare le loro intenzioni non violente.

Intanto, l'esercito israeliano ha rafforzato i dispositivi di sicurezza alla frontiera siriana sulle Alture del Golan per timori di nuove manifestazioni dopo gli sconti del 15 maggio. Tsahal ha disposto dei rinforzi in particolare nella zona di Majdal Chams, capo luogo delle località druse del settore occupato da Israele dal giugno 1967, che è stato decretato «zona militare vietata».

E lunedì a Bruxelles, sul tavolo dei ministri degli Esteri Ue, ci saranno Siria, Libia, Yemen e Medio Oriente, con la prospettiva di sanzioni personali contro Bashar al Assad: saranno i temi della riunione. Sulla crisi siriana, in particolare, l'Europa ha intenzione di «ampliare la lista dei soggetti sottoposti a sanzioni a un'altra decina di rappresentanti del regime, fra cui lo stesso presidente Bashar al Assad» come ha anticipato alla stampa il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, nel briefing di oggi.