Siria, repressione manifestazioni ha provocato almeno 120 morti
Lo indica una lista personale aggiornata oggi dal Comitato dei martiri della rivoluzione del 15 marzo
NICOSIA - La repressione delle manifestazioni ostili al regime del presidente siriano Bashar al Assad in Siria ha provocato almeno 120 morti tra venerdì e sabato. Lo indica una lista personale aggiornata oggi dal Comitato dei martiri della rivoluzione del 15 marzo.
Questo comitato ha registrato 13 nuove vittime nella repressione delle gigantesche manifestazioni di due giorni fa, portando il suo bilancio per questa giornata ad almeno 95 vittime, contro le 82 precedenti. Per quanto concerne sabato, sono ormai accertati 25 morti a fronte dei 13 iniziali, soprattutto nella regione di Daraa (sud) e nei dintorni di Damasco, dove la folla che partecipava ai funerali delle vittime del giorno precedente è nuovamente stata bersaglio di colpi di arma da fuoco.
Il Comitato siriano dei diritti umani, con sede a Londra, ha da parte sua evocato una lista personale di 112 morti e dispersi per la giornata di venerdì, ma parte di questi non sono stati certificati. La giornata più cruenta dall'inizio del movimento di contestazione il 15 marzo è stata il 23 marzo, a Daraa, dove oltre 100 persone sono decedute. Dal 15 marzo, almeno 348 persone hanno perso la vita nelle violenze in Siria, secondo dati stilati dalla France Presse.
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