18 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Wikileaks

Il Soldato Manning denuncia maltrattamenti in carcere

23 ore al giorno in isolamento. Anche Obama ne parla. Detenuto dal luglio del 2010, il 23enne Manning rischia il carcere a vita

NEW YORK - Il soldato americano Bradley Manning, detenuto in condizioni di massima sicurezza con l'accusa di aver trasmesso al sito Wikileaks migliaia di cablogrammi segreti della diplomazia americana, ha scritto una nota di 11 pagine alle autorità militari in cui denuncia i maltrattamenti che sostiene di aver subito in carcere.

«ABUSI DI POTERE» - Secondo Manning le autorità militari hanno abusato del loro potere discrezionale nel classificarlo come detenuto a rischio, cosa che permette ai secondini di controllarlo costantemente. Il soldato ha inoltre aggiunto che la sua scheda carceraria mostra il suo comportamento esemplare e che gli psichiatri si sono più volte espressi contro l'isolamento. Nel documento, reso pubblico dall'agenzia France Presse, Manning scrive che «per 23 ore al giorno sono solo nella mia cella. Ogni cinque minuti le guardie mi chiedono se sto bene e devo rispondere in maniera affermativa. Di notte se non riescono a vedermi perché sono girato, mi svegliano per assicurarsi che io stia bene». Manning ripete inoltre la denuncia, già fatta dal suo avvocato, del fatto che viene costretto a spogliarsi completamente, ogni sera.
Il soldato racconta anche che nella cella non può tenere effetti personali e non può fare esercizi fisici. L'unica attività che gli è consentita è camminare in una stanza vuota nell'unica ora al giorno in cui può uscire. In cella può tenere solo un libro o una rivista che deve riconsegnare la sera.

OBAMA E IL PENTAGONO - Durante la conferenza stampa di venerdì mattina il presidente Barack Obama ha commentato che «per quanto riguarda il soldato Manning, ho chiesto al Pentagono se le procedure adottate nei suoi confronti sono appropriate e rispettano gli standard di base. Mi hanno assicurato di sì. Alcune delle loro preoccupazioni riguardano la sua sicurezza personale».
Detenuto dal luglio del 2010, il 23enne Manning rischia il carcere a vita.