28 marzo 2024
Aggiornato 22:00
Rivolta in Egitto

Continuano gli scioperi e le manifestazioni per gli aumenti di salario

Serrata anche nel settore bancario che ha costretto la Borsa del Cairo a rimanere chiusa almeno fino a domenica mattina

IL CAIRO - Malgrado la caduta del presidente Hosni Muabark, in Egitto continuano le manifestazioni di protesta e gli scioperi per chiedere aumenti salariali, anche se l'esercito, che ha preso il potere, ha rivolto un appello alla ripresa del lavoro. Scioperi e assembramenti sono segnalati in numerose città, in particolare nel delta del Nilo, lungo i villaggi del canale di Suez, al Cairo e nella seconda città del Paese, Alessandria. Serrata anche nel settore bancario che ha costretto la Borsa del Cairo a rimanere chiusa almeno fino a domenica mattina.

Domenica scorsa, dopo aver sospeso lo sciopero, i dipendenti della più grande fabbrica dell'Egitto hanno nuovamente incrociato le braccia per chiedere un aumento di stipendio e migliori condizioni di lavoro, all'indomani dell'avvertimento dell'esercito contro le conseguenze «disastrose» di nuovi movimenti sociali. Faical Naoucha, uno degli organizzatori dello sciopero, ha precisato che il personale della società pubblica Misr Filature e Tissage, che impiega circa 24.000 persone a Mahallah, nel delta del Nilo, chiede le dimissioni dei due direttori della fabbrica. Un altro sciopero è in corso in un'altra azienda tessile, a Helwan, nella periferia del Cairo.

A Ismailiya, lungo il canale di Suez, dipendenti dei servizi pubblici dell'irrigazione, dell'educazione e della sanità hanno protestato davanti al governatorato per chiedere aumenti salariali.
Questa difficile situazione si aggiunge alla crisi del turismo, che in piena alta stagione si trova a un punto morto da diverse settimane. Il turismo fa incassare circa 13 miliardi di dollari all'anno all'Egitto, rappresenta il 6% del prodotto interno lordo e, direttamente o indirettamente, dà lavoro a circa il 10% della popolazione.
Martedì prossimo, il capo della diplomazia europea Catherine Ashton sarà in Egitto, primo responsabile straniero a effettuare una visita dalla partenza, venerdì scorso, di Mubarak.
Oggi, un membro della commissione incaricata di mettere a punto gli emendamenti necessari alle riforme democratiche, ha annunciato che l'Egitto convocherà un referendum costituzionale entro due mesi.