Oggi la «marcia del milione», esercito non ricorrerà a forza
Continua il rientro degli stranieri. Il vicepresidente Omar Suleiman ha detto di aver ricevuto dal presidente l'incarico di avviare un dialogo immediato con l'opposizione
IL CAIRO - L'Egitto si prepara oggi allo sciopero generale e alla «marcia del milione». L'obiettivo dichiarato è quello di far scendere in strada un milione di persone al Cairo, ad Alessandria e nella altre città egiziane, per esigere la fine del regime di Hosni Mubarak. Ieri l'esercito in un comunicato ha definito «legittime» le richieste dei manifestanti e ha promesso che non userà la violenza per reprimere le manifestazioni. Il vicepresidente Omar Suleiman ha detto di aver ricevuto dal presidente l'incarico di avviare un dialogo immediato con l'opposizione «in merito a tutte le questioni legate alle riforme costituzionali e legislative».
Intanto continua la fuga dei cittadini stranieri dalle località turistiche dell'Egitto, dei tanti dipendenti con famiglie di aziende straniere ma anche di cittadini egiziani impauriti.
Ieri Mubarak ha annunciato la composizione di un nuovo governo, con la sostituzione del ministro degli Interni, Habib el-Adli, fra i politici più contestati dai manifestanti. Del nuovo gabinetto non fanno parte ministri provenienti dal mondo degli affari, considerati troppo vicini al figlio del capo di stato, Gamal Moubarak, figura particolarmente invisa al popolo egiziano. I fratelli Musulmani, la più influente forza di opposizione, ha bocciato il nuovo esecutivo e chiesto alla gente di manifestare «perché tutto il regime - presidente, partiti, ministri e parlamento - lascino il potere».
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