Obama: unità per vincere la partita sul futuro
Ora come 50 anni fa è lo «Sputnick moment» per gli Stati Uniti. Serve un colpo di reni per lasciarsi alle spalle la crisi e «ricostruire il Paese»
NEW YORK - Unità, responsabilità condivisa, impegno comune per far fronte a «sfide più grandi di un singolo partito e più grandi della politica». Occupazione, deficit, competitività, investimenti, innovazione: temi tutto sommato prevedibili quelli affrontati da Barack Obama durante il discorso sullo stato dell'Unione, 6.849 parole, poco più di un'ora, interrotto 72 volte dagli applausi, parte di un copione che si ripete ogni anno uguale.
Ma il presidente americano, che come non mai ha misurato le frasi e scelto con cura ogni sillaba, si è rivolto al Congresso in seduta congiunta e a milioni di americani raccolti davanti alla televisione con un messaggio preciso: gli Stati Uniti «sanno fare grandi cose» e «l'Unione è forte», ma serve un colpo di reni per lasciarsi alle spalle la crisi e «ricostruire il Paese».
Gli Stati Uniti devono compiere un deciso passo avanti dal punto di vista economico e politico, imparare dagli errori e riconquistare il futuro: «Mezzo secolo fa, quando siamo stati sconfitti dall'(ex)Unione Sovietica che ha inviato nello spazio un satellite chiamato Sputnik, non avevamo idea che avremmo restituito il colpo andando sulla Luna. La scienza non ci era arrivata, la Nasa non esisteva. Ma con i giusti investimenti li abbiamo superati, con innovazione e creando milioni di posti di lavoro. Per la nostra generazione questo è il momento dello Sputnik», ha detto Obama nel suo discorso.
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