20 aprile 2024
Aggiornato 04:30
WikiLeaks

«Assange negli Usa rischia la pena di morte»

Lo affermano gli avvocati difensori del fondatore del sito WikiLeaks. Il 7 febbraio la decisione sull'estradizione

LONDRA - Se Julian Assange venisse estradato negli Stati Uniti, riferisce la BBC, potrebbe rischiare «la pena capitale». Lo affermano gli avvocati difensori del fondatore del sito WikiLeaks nella memoria presentato oggi al tribunale di Londra che il 7 febbraio prossimo si esprimerà sulla richiesta di estradizione verso la Svezia, dove Assange è ricercato per stupro e violenza sessuale.

C'è un rischio reale che, se estradato in Svezia, gli Stati Uniti possano legalmente o illegalmente portarlo negli Usa, dove c'è la possibilità che sia rinchiuso nella prigione di Guantanamo o in un altro penitenziario» senza che sia rispettato l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, affermano i legali sul documento presentato alla corte londinese. Non solo, «ma nel caso in cui Assange, venga portato negli Usa senza garanzie che la pena capitale non verrà applicata», c'è un «rischio reale che possa essere condannato a morte», sottolineano gli avvocati del fondatore di WikiLeaks.

Attualmente Assange si trova in libertà vigilata dopo avere versato una cauzione di 288mila euro: il giornalista australiano è ricercato dalla giustizia svedese con l'accusa di stupro e abusi sessuali.
Gli Usa stanno valutando l'ipotesi di incriminare Assange per la diffusione di 250mila dispacci diplomatici segreti inviati a Washington dalle ambasciate americane di tutto il mondo. Il dipartimento di Giustizia potrebbe chiedere la sua incriminazione per furto di documenti e cospirazione ai danni della sicurezza americana. L'analista informatico dell'esercito Usa che gli ha fornito il materiale, Bradley Manning, sarà processato da una corte marziale e rischia 52 anni di carcere.