Carla Bruni: sogno un mondo libero da flagello dell'Aids
La lettera dell'ambasciatrice del fondo Globale su Repubblica
ROMA - Nel giorno mondiale della lotta all'Aids, la premier dame francese Carla Bruni, ambasciatrice del Fondo globale per la lotta all'Aids, turbercolosi e malaria, pubblica un articolo su Repubblica. Nel testo la moglie del presidente francese Sarkozy scrive di sognare «un mondo libero dal flagello dell'Aids» e aggiunge: «stiamo ottenendo risultati che solo una decina di anni fa sembravano assolutamente irraggiungibili» (e la Bruni fa un breve elenco, dai 5 milioni di persone che vengono curate con i farmaci retrovirali, fino a poco fa destinati a pochi eletti, alla maggior consapevolezza di giovani e donne).
«Non è necessario compiere miracoli» scrive sempre Carla Bruni. «Abbiamo le medicine necessarie e le prove che funzionano». Tra gli obbiettivi principali, aggiunge, c'è ora quello di «eliminare la trasmissione dell'Hiv da madre a figlio». Questa, scrive, «potrebbe rappresentare la prima grande vittoria nella lotta contro l'Aids».
«Nonostante i progressi compiuti - conclude però la Bruni - vale la pena ricordare che l'Aids falcidia 1,8 milioni di vite ogni anno. Rimane ancora molto da fare». E nella parte finale del testo Carla Bruni si rivolge all'Italia: «L'Italia è uno dei paesi fondatori del fondo mondiale e lo sostiene da lunga data. Ho fiducia che continui quest'opera di sostegno».
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