La moglie di Liu Xiaobo: sono agli arresti domiciliari
L'ha scritto la stessa Liu Xia su Twitter. Il marito ha dedicato ieri il premio «ai morti di Tienanmen». Impedito ai diplomatici europei di visitarla
PECHINO - Liu Xia, moglie del dissidente cinese Liu Xiaobo, premio Nobel della Pace per il 2010, ha confermato di essere stata posta agli arresti domiciliari a Pechino e di non avere la possibilità di essere raggiunta telefonicamente. In un breve messaggio trasmesso su Twitter, Liu Xia ha spiegato. «Amici miei, sono di ritorno a casa. L'8 (ottobre, ndr), sono stata messa agli arresti domiciliari. Non so quando sarò in grado di vedere qualcuno».
Gli arresti domiciliari di Liu Xia erano già stati annunciati ieri dall'organizzazione americana per la difesa dei diritti umani, Freedom Now. «Il mio telefono cellulare è fuori servizio e non posso né ricevere né fare chiamate», ha aggiunto Liu Xia, che ha confermato di avere visto il marito in carcere. «Ho visto Xiaobo e gli ho detto, il 9 ottobre, che aveva vinto il premio. Ma vi dirò dopo. Se vi fa piacere, aiutatemi a comunicare tramite Twitter».
Ai diplomatici europei è stato impedito di fare visita alla moglie del Premio Nobel per la Pace Liu Xiaobo, Xia, da ieri agli arresti domiciliari. Lo ha riferito il Primo segretario per gli Affari politici della delegazione Ue in Cina, Simon Sharpe, precisando di essersi recato all'abitazione della donna per recapitare personalmente una lettera di congratulazioni del Presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso.
Sharpe era accompagnato da diplomatici di circa 10 Ambasciate, tra cui quelle di Italia, Svizzera, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Belgio e Australia.
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