19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Vertice ONU

Ahmadinejad: mano americana dietro l'11/9

Il Presidente iraniano al vetriolo. La delegazioni Usa e Ue lasciano l'Assemblea Generale. Obama: «Parole odiose e imperdonabili»

NEW YORK - Una serie di commenti incendiari, la precisa volontà di provocare. Tutto sommato, l'intervendo del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad davanti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite si è svolta come da copione. E come da copione, la delegazione americana e quella dell'Unione Europea, compreso il rappresentante italiano, un segretario di delegazione, sono uscite dall'aula.

Pochi avevano sperato in un'apertura, molti attendevano parole infuocate, che puntuali sono arrivate, come negli anni precedenti: dietro agli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 c'è la mano degli Stati Uniti, che hanno «orchestrato un piano» preciso nell'ambito di una «propaganda per invertire il corso del declino dell'economia americana» e «salvare il regime sionista».
Immediata la risposta della rappresentanza americana all'Onu, che ha bollato le parole del presidente iraniano come «vili e abominevoli». Come si legge in una nota del portavoce Mark Kornblau, «anziché dare voce alle aspirazioni degli iraniani, ha preferito ancora una volta dare fiato a vili teorie cospiratorie e a calunnie antisemitiche, abominevoli e farneticanti tanto quanto prevedibili».

OBAMA - Il presidente americano Barack Obama ha condannato le dichiarazioni di ieri all'Onu del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad sull'11 settembre, definendole «scioccanti», «odiose» e «imperdonabili». Obama lo ha detto oggi nel corso di un'intervista al servizio in lingua farsi della Bbc.
Ieri Ahmadinejad ha sfruttato il tempo a sua disposizione alla 65ma Assemblea Generale delle Nazioni Uniti per parlare di «complotto» americano negli attentati terroristici dell'11 settembre 2001. Le delegazioni degli Stati Uniti e dell'Unione Europea hanno immediatamente lasciato l'aula.
«E' stato scioccante. E' stato odioso. E ha fatto queste dichiarazioni qui a Manhattan, poco più a nord di Ground Zero, dove delle famiglie hanno perduto i loro cari», ha sottolineato Obama. «Gente di tutte le religioni, di tutte le origini vede questi attentati come la tragedia fondamentale di questa generazione», ha detto Obama, secondo gli estratti resi noti dalla Casa Bianca. «Che abbia fatto tali dichiarazioni è stato imperdonabile».