Italiani liberati: ci hanno trattato malissimo
Dallo stato ebraico comportamento «aggressivo e disumano»
ISTANBUL - E' netta la condanna dei cinque italiani atterrati a notte inoltrata all'aeroporto «Ataturk» di Istanbul dopo l'espulsione da Israele. Angela Lano, Marcello Faraggi, Giuseppe Fallisi, Manuel Zani e Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin, cinque dei sei attivisti che hanno partecipato alla 'Flottiglia della Pacè attaccata dai militari israeliani, sono apparsi provati ma in buone considizioni di salute e desiderosi di raccontare la loro esperienza.
«DISUMANI» - «Mi occupo di Palestina da tanti anni - spiega Angela Lano, giornalista e direttore dell'agenzia di stampa Infopal - ma una cosa cosi non l'avevo mai vista. Sono stati disumani, violenti, ci hanno sequestrato».
«La verità è che sono dei bugiardi - le fa eco Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin, italo-palestinese - Mi hanno fatto firmare un foglio in cui mi impegno a non mettere piede in Israele per 10 anni e sarei stato libero subito. Io ho firmato di buon grado e invece mi hanno mandato in galera lo stesso».
«Sono contento di sapere che la nostra vicenda abbia avuto una grande eco internazionale - dice Giuseppe Fallisi - almeno il nostro viaggio è servito a qualche cosa poteva veramente andare a finire male».
Intanto si troverebbe ancora in Israele Manolo Luppichini, il sesto italiano che sarebbe dovuto tornare in Italia dopo l'espulsione. Stando a quanto raccontano i suoi compagni di viaggio sarebbe ancora in mano delle forze dell'ordine israeliane perchè si sarebbe intromesso nella lite fra gli agenti e un giovane palestinese.