28 agosto 2025
Aggiornato 04:30
Per aver espulso un fondamentalista islamista

La Corte europea dei diritti dell'uomo condanna l'Italia

Caso Trabelsi, le garanzie tunisine non bastano: rischia tortura

BRUXELLES - La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha emesso oggi una sentenza di condanna nei riguardi dell'Italia per aver espulso un fondamentalista islamico, Mourad Trabelsi, ex imam di Cremona, rimpatriandolo in Tunisia senza aver avuto garanzie sufficienti che non sarebbe stato maltrattato o torturato in quel paese, dove doveva scontare una condanna a 10 anni di carcere per aver aderito a un'organizzazione terrorista.

Secondo la Corte, l'Italia, che si è fidata delle assicurazioni fornite dal governo tunisino sul fatto che Trabelsi non sarebbe stato sottoposto a tortura, ha violato l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che stabilisce che «nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti». I giudici di Strasburgo hanno concluso di non potere sottoscrivere «la tesi del governo italiano secondo cui le assicurazioni fornite da (dalla Tunisia, ndr) offrono una protezione efficace contro il rischio serio che corre il ricorrente (lo stesso Mourad Trabelsi, ndr) di essere sottoposto a trattamento contrari all'art.3».

La Corte fa valere, in particolare, che, nonostante le assicurazioni del Ministero degli Esteri tunisino secondo cui Trabelsi riceve regolarmente visite della famiglia e un'assistenza medica in carcere, queste affermazioni «non sono corroborate da rapporti medici e non sono in grado di dimostrare che il ricorrente non abbia subìto trattamenti contrari a quanto previsto dall'articolo 3 della convenzione».

I giudici sottolineano, a questo proposito, che né al rappresentante legale di Trabelsi, né all'ambasciatore italiano è stato permesso di visitare il prigioniero.