Usa: l'annuncio di Israele è «un affronto»
Il Consigliere alla Casa Bianca Axelrod: tempistica «molto distruttiva». Intanto Netanyahu prova a smorzare i toni
WASHINGTON - La decisione israeliana di autorizzare la costruzione di 1.600 alloggi a Gerusalemme Est è «un affronto» e «un insulto», la cui tempistica - l'annuncio è stato dato in concomitanza con la visita in Israele del vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden - è stata «molto distruttiva»: lo ha affermato David Axelrod, uno dei principali consiglieri politici della Casa Bianca.
A RISCHIO LA PACE - Axelrod, intervenuto nel corso del programma della Nbc «Meet the press», ha sottolineato come l'iniziativa mini gli sforzi per cercare di portare la pace nella regione.
Le attività di costruzione nei quartieri arabi di Gerusalemme non fanno parte della moratoria unilaterale di 10 mesi sull'ampliamento delle colonie in Cisgiordania decisa dal governo israeliano: una sospensione totale delle attività edilizie, che comprenda anche la Città Santa, è però la condizione avanzata dall'Autorità Nazionale Palestinese per la ripresa del dialogo.
L'annuncio israeliano è stato criticato sia dallo stesso Biden che dal Segretario di Stato Hillary Clinton: lo Stato ebraico ha chiesto scusa per la tempistica ma non ha indicato di voler abrogare il provvedimento.
NETANYAHU PROVA A SMORZARE I TONI - Resta dunque alta la tensione tra Israele e Stati Uniti, e a poco sono valse le parole pronunciate stamane del premier israeliano Benjamin Netanyahu - le prime dall'inizio della crisi - per stemperare il clima. Nel corso del vertice di governo settimanale Netanyahu ha detto che «c'è stato un incidente spiacevole, avvenuto in modo innocente», e ha invitato i ministri a mantenere la calma. «Abbiamo aperto i giornali stamattina e abbiamo letto ogni tipo di commento riguardo alla crisi con gli Stati Uniti. Raccomando di non farsi trascinare dalle polemiche e di restare calmi», ha aggiunto il premier, il quale non ha comunque dato indicazioni riguardo a una eventuale revoca del progetto per le 1.600 nuove case nel quartiere di Ramat Shlomo. Netanyahu ha ribadito l'importanza delle relazioni con gli Stati Uniti, turbate dall'incidente di martedì, e ha ribadito che una commissione ad hoc indagherà sugli eventi che hanno portato il ministero dell'Interno ad annunciare la costruzione delle nuove case proprio il giorno in cui Joe Biden si trovava a Gerusalemme per rilanciare il negoziato di pace.
ATTESI LULA E ASHTON - In Medio Oriente sono attese nei prossimi giorni altre due visite importanti: quelle del presidente brasiliano Lula e dell'Alto rappresentante per la politica estera della Ue Catherine Ashton. Quella di Lula, che sarà accompagnato da tre ministri e da molti uomini d'affari, è la prima missione regionale di un capo di Stato brasiliano. A Gerusalemme sarà ospite del presidente Shimon Peres, pronuncerà un discorso alla Knesset, il Parlamento, e visiterà il Museo dell'Olocausto Yad va-Shem. Quindi visiterà i Territori palestinesi e la Giordania. La Ashton farà una visita di quattro giorni che toccherà Egitto, Siria, Libano, Giordania, Israele e Territori palestinesi. Israele ha reso noto che le consentirà l'ingresso nella Striscia di Gaza, dove la Ashton intende verificare le condizioni di vita della popolazione palestinese.