20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Caso Battisti

L'estradizione di Battisti più lontana

Condannato a due anni, da scontare in semilibertà, per aver usato un passaporto falso

BRASILIA - Sono ancora tutte da valutare le conseguenze della sentenza a due anni - da scontare in semilibertà - per l'ex terrorista rosso Cesare Battisti, in prigione a Brasilia in attesa di una decisione del governo brasiliano su un'eventuale estradizione in Italia. Ma l'estradizione appare più lontana e l'imbarazzante 'caso Battisti' resta una patata bollente.

Intanto, Battisti è stato condannato a due anni di prigione per essere entrato nel paese sudamericano con un passaporto falso, scrive il giornale O Globo, secondo cui la pena sarà scontata in semilibertà, e la sentenza è stata emessa dal giudice Rodolfo Kronemberg Hartmann, della seconda giurisdizione penale federale.

Secondo quanto riporta il sito brasiliano Consultor juridico, Battisti dovrà prestare servizi sociali e pagare un'ammenda giornaliera del valore di un trentesimo del salario minimo nazionale. Teoricamente la nuova condanna fornisce il destro al Brasile per rimandare ogni decisione.

Arrestato in Brasile nel marzo del 2007, l'ex terrorista dei Pac potrebbe essere estradato come ha stabilito lo scorso novembre il Supremo Tribunale Federale, ma il Supremo ha lasciato l'ultima parola al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che ha continuato a rimandare.

Nelle sue deposizioni, Battisti ha ammesso di aver avuto un passaporto falso quando arrivò in Brasile, ma che non lo usò, secondo la Folha Online. L'ex terrorista ha sostenuto che agenti brasiliani e italiani che lo controllavano hanno lasciato che entrasse nel paese. Battisti ha usato un timbro brasiliano falso in un secondo passaporto inviato dalla Francia dopo che il documento con cui era arrivato fu rubato. L'ex membro dei Pac ha sostenuto di non aver usato nessuno dei due documenti.