I processi per l'11 settembre non si terranno a New York
Il Governo Obama fa marcia indietro, cerca sedi alternative
NEW YORK - Il governo del presidente americano Barack Obama sta valutando l'ipotesi di non celebrare a New York i processi contro Khalid Sheikh Mohammed, l'architetto delle stragi terroristiche dell'11 settembre. Il governo avrebbe ceduto alle crescenti pressioni sui costi e sulla sicurezza, sollevate da politici di New York, su tutti il senatore democratico Chuck Schumer e il sindaco Michael Bloomberg.
Un portavoce del presidente ha ribadito ieri sera che i processi a Mohammed e ad altri quattro complici - si terrà in un tribunale americano ma per la prima volta non viene menzionata la città di New York. Le preoccupazioni sono evidentemente più forti della valenza simbolica di un processo a Manhattan, a pochi isolati da Ground Zero.
Obama, secondo il New York Times, ha lasciato al dipartimento di Giustizia la responsabilità di decidere dove si terranno i processi.
Intanto al Congresso, sui processi continua lo scontro politico. I repubblicani - contrari alla decisione di processare i sospetti terroristi in tribunali ordinari - cercheranno di bloccare i finanziamenti chiesti dalla Casa Bianca per il trasferimento dei detenuti dalla base di Guantanamo Bay. Dopo la vittoria in Massachusetts, i repubblicani hanno i numeri per sbarrare la strada alla maggioranza al Senato ricorrendo all'ostruzionismo parlamentare.
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