30 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Programma nucleare iraniano

Nucleare, Teheran: ancora un mese per i negoziati

Secondo il portavoce del Ministero degli Esteri: gli Occidentali avrebbero richiesto due mesi in più per le trattative

TEHERAN - Minacciata da nuove sanzioni internazionali per i suoi programmi nucleari, l'Iran ha rinviato la palla nel campo degli Occidentali, dicendosi pronta a partecipare alle discussioni fino a fine gennaio in vista di un accordo sull'arricchimento dell'uranio. Sarebbero inoltre stati gli Occidentali a chiedere due mesi di tempo in più per arrivare a un'intesa.

L'ULTIMATUM - Mentre americani ed europei hanno fissato a Teheran la fine del 2009 come data limite per rispondere alla proposta di far arricchire l'uranio iraniano all'estero, il ministro iraniano degli Esteri, Manoucher Mottaki, ha lanciato a sua volta un ultimatum per la fine di gennaio: «La comunità internazionale ha un mese di tempo per decidersi» a rispondere alla contro-proposta iraniana, «altrimenti l'Iran arricchirà l'uranio a un livello superiore», ha affermato Mottaki ieri alla tv di Stato.
L'arricchimento di uranio di cui l'Iran dice di avere bisogno per il reattore di ricerca che si trova nella capitale iraniana è al centro del braccio di ferro tra le grandi potenze, che dubitano sugli scopi civili del programma nucleare iraniano, nonostante le ripetute smentite, e Teheran.

ACCORDO CON GLI OCCIDENTALI - Oggi il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, ha spiegato che la data di fine gennaio di cui parla Mottaki è il risultato di un accordo stretto un mese fa con gli occidentali. Dopo l'annuncio a inizio dicembre che l'Iran avrebbe prodotto da sola l'uranio altamente arricchito se l'Occidente non avesse accettato le sue condizioni, «le altre parti hanno chiesto alla Repubblica islamica di concedere due mesi per arrivare a un accordo e noi abbiamo accettato», ha spiegato Mehmanparast. «Un mese è passato, ne resta un altro prima che l'Iran, se non si ottiene l'accordo, prenda la decisione che serve».