20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Crisi mediorientale

Gerusalemme: violenze e feriti su Spianata delle Moschee

Scontri fra polizia e manifestanti palestinesi

GERUSALEMME - Tensione a Gerusalemme, dove ieri la polizia israeliana ha usato granate assordanti e gas lacrimogeni per disperdere centinaia di manifestanti palestinesi che hanno lanciato pietre e bottiglie sulla Spianata delle Moschee.

Il bilancio, secondo Amine Abu Gazaleh, della Croce rossa palestinese, è stato di 25 feriti fra i manifestanti, anche se nessuno in modo grave. Le ferite sono per lo più contusioni a seguito di manganellate e irritazioni dovute ai gas. La polizia ha invece riferito l'arresto di 19 palestinesi e il ferimento leggero di 9 agenti, il che porta il bilancio complessivo a 34 feriti.

Fra i fermati Hatem Abdelaker, consigliere del presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) per le questioni relative a Gerusalemme. Dei capi religiosi islamici avevano chiesto ai fedeli di radunarsi stamattina sulla celebre Spianata per protestare contro quello che considerano un tentativo di «conquista ebraica». Il pattugliamento della polizia nella città antica era stato infatti rafforzato negli ultimi giorni dopo appelli fatti dai leader palestinesi a «difendere la Spianata della Moschee». Secondo i media israeliani, un movimento ultranazionalista ebraico Eretz Israel Shelanou (La Terra d'Israele è nostra) aveva convocato un assembramento stamattina nella città antica per marciare verso la Spianata.

Il sito, su cui sorgono sia la moschea di Al-Aqsa che la c.d, «Cupola della Roccia» (moschea di Omar), è considerato come il terzo luogo più sacro dell'Islam dopo La Mecca e Medina, ed è il luogo più sacro per gli ebrei (che lo chiamano Monte del Tempio, perché vi sorgeva il tempio di Salomone).