19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Violenza e sfruttamento rimangono una dura realtà nella vita di molti bambini

Unicef: «Un miliardo bambini vive in zone di guerra»

Nuovo rapporto «I progressi dell'infanzia» dedicato alla protezione dei bambini, presentato oggi dal Presidente Vincenzo Spadafora

ROMA - Nonostante i progressi compiuti, violenza e sfruttamento rimangono una dura realtà nella vita di molti bambini. E' quanto emerge dal nuovo rapporto Unicef «I progressi dell'infanzia« dedicato alla protezione dei bambini, presentato oggi dal Presidente dell'Unicef, Vincenzo Spadafora.

«Più di un miliardo di bambini vive in paesi o territori colpiti da conflitti armati e circa 300 milioni di questi bambini hanno meno di 5 anni. 64 milioni di giovani donne tra i 20 e i 24 anni hanno riferito di essersi sposate prima dei 18 anni. Nel 2007 non è stata iscritta nei registri la nascita di circa 51 milioni di bambini, quasi metà dei quali in Asia Meridionale. Da un'indagine effettuata su 37 paesi, risulta che l'86% dei bambini dai 2 ai 14 anni patisce punizioni fisiche e aggressioni psicologiche», dichiara Spadafora, presentando alcuni dei dati contenuti nel rapporto.

Milioni di ragazzi e ragazze di tutto il mondo sono vittime della tratta, sono privi delle cure genitoriali o della registrazione alla nascita di cui hanno bisogno per frequentare la scuola e per accedere all'assistenza sanitaria di base. Milioni di ragazzi sono costretti a lavorare in condizioni pericolose, mentre altri subiscono violenze o abusi all'interno delle loro stesse case, nelle loro scuole, nelle loro comunità, nelle istituzioni o in prigione, spesso da parte di adulti a cui è affidata la loro cura. «I bambini in tali circostanze - prosegue Spadafora - subiscono violazioni fondamentali dei loro diritti umani, che provocano danni fisici e psicologici di ampia portata, con effetti a volte irreparabili».

«Una società non può prosperare se i suoi membri più giovani sono costretti a matrimoni precoci, se vengono abusati o costretti a prostituirsi o se vengono loro negati i diritti fondamentali», ha affermato il Direttore generale Ann M. Veneman. «Comprendere la portata delle violazioni dei diritti dei bambini è un primo passo per costruire un ambiente in cui i bambini siano protetti e abbiano l'opportunità di sviluppare le loro complete potenzialità».

Il rapporto raccoglie per la prima volta i dati su una serie di questioni che riguardano i bambini, comprese le violenze sessuali, la tratta, il matrimonio precoce, le punizioni corporali, il lavoro minorile, la registrazione delle nascite, la tradizionale pratica dannosa delle mutilazioni genitali femminili e gli atti di violenza verso le donne all'interno del matrimonio. Alcuni abusi - come ad esempio lo sfruttamento sessuale e la tratta - sono spesso commessi in condizioni di segretezza e di illegalità e ciò rende difficoltoso il reperimento di dati accurati.

«Questo rapporto sulle pratiche dannose e sugli abusi sui bambini arriva appena sei settimane prima del 20° anniversario della Convenzione sui diritti dei bambini», ha detto Ann M. Veneman. «Le testimonianze di abusi e danni continuativi devono spingere il mondo ad un maggiore sforzo per garantire i diritti di tutti i bambini, ovunque».