29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Nel tentativo di non irritare oltre misura la Cina

Obama rinvia incontro con Dalai Lama a dopo summit con Hu

Leader spirituale Tibetani arriva a Washington questa settimana

WASHINGTON - Nel tentativo di non irritare oltre misura la Cina, gli Stati Uniti hanno convinto i rappresentanti tibetani a rinviare un incontro fra il Dalai Lama - che arriverà a Washington questa settimana - e Barack Obama fino a dopo il summit fra il presidente americano e la sua controparte cinese Hu Jintao in programma il mese prossimo.

E' quanto affermano fonti governative e diplomatiche citate dall'edizione online del Washington Post, sottolineando che la decisione si inquadra nella nuova politica che l'amministrazione Obama ha denominato «strategic reassurance« e che è volta a rassicurare la Cina che Washington non intende contenere l'ascesa del gigante asiatico.

Per la prima volta dal 1991, il leader spirituale dei Tibetani passerà così per Washington senza incontrare il presidente. Nelle precedenti occasioni, dieci dal '91 ad oggi, si era trattato per lo più di visite non ufficiali alla Casa Bianca. Nel 2007 George W. Bush era stato il primo presidente a incontrare pubblicamente in Campidoglio il Dalai Lama in una cerimonia in cui il leader tibetano era stato insignito della Medaglia d'Oro del Congresso, la più alta onorificenza civile elargita dal Congresso americano.

«Obama intende sollevare con la Cina già diverse questioni irritanti» come le crisi nucleari iraniana e nordcoreana, ha detto un diplomatico asiatico in condizione di anonimato a proposito della riluttanza americana ad incontrare il Dalai Lama nelle prossime ore. «Resta da sapere, ha proseguito la stessa fonte, se si tratta di una decisione presa unilateralmente o sotto pressioni cinesi».

Alla Casa Bianca hanno lasciato intendere inoltre che Washington starebbe valutando l'ipotesi di vendere nuove armi a Taiwan, spina nel fianco della Cina e cercando nuove vie per il Tibet, persuasa che la vecchia politica di incontrare il Dalai Lama regolarmente e lanciare appelli all'apertura di un dialogo fra la Cina e i suoi rappresentanti ha prodotto scarsi risultati. «Obama vuole che esca fuori qualcosa dai suoi sforzi per il Tibet», hanno detto queste fonti al Washington Post.