Ahmadinejad: sito segreto «duro colpo» per Occidente
Obama: «Disposti al dialogo, ma Teheran deve cooperare con l'Aiea»
TEHERAN - Rientrato in patria da New York, dove nei giorni scorsi ha partecipato all'Assemblea generale dell'Onu, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha detto ai giornalisti che l'annuncio della costruzione di un secondo impianto per l'arricchimento dell'uranio costituisce «un duro colpo» per gli occidentali.
«Questa vicenda ha preso una tale piega che noi pensiamo che gli occidentali si stiano rammaricando per averne parlato», ha detto il presidente. «Potranno continuare a usare questa vicenda (contro l'Iran) attraverso i media, ma ciò costituisce un duro colpo alla (loro) arroganza», ha aggiunto il presidente ultraconservatore, riferendosi agli Stati Uniti e alle altre potenze occidentali.
Mentre il presidente Usa Barack Obama è tornato ancora nel suo messaggio radiofonico del sabato sulla questione dell'impianto segreto iraniano, da Teheran è giunta la notizia che gli iraniani fisseranno con l'Agenzia internazionale dell'energia atomic (Aiea) una data per una ispezione nel sito, che si trova sulla strada tra Teheran e Qom, a un centinaio di chilometri dalla capitale iraniana.
Obama nel suo discorso ha chiesto proprio questo. Si è detto ancora disponibile al dialogo, a patto però che Teheran cooperi con l'Aiea. Tuttavia, sempre ieri, l'Iran ha annunciato che da domani i Guardiani della rivoluzione iraniana effettueranno dei test missilistici per «esercitare e sviluppare» le capacità delle forze armate.
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