18 settembre 2024
Aggiornato 00:00
Medio Oriente

Israele ammette di aver utilizzato fosforo bianco a Gaza

Ma insiste: «Solo per creare cortine di fumo e non contro civili»

GERUSALEMME - Israele ammette di aver usato fosforo bianco durante l'offensiva lanciata a fine dicembre 2008 nella Striscia di Gaza. Nel suo primo rapporto esaustivo sull'operazione «Piombo fuso«, scrive Le Figaro, lo Stato ebraico aveva assicurato di aver utilizzato sostanze chimiche legali per creare schermi di fumo e non per colpire i civili, accusa lanciata invece dalle organizzazioni umanitarie.

Ora, dopo mesi di smentite, il governo israeliano ha invece ammesso in un rapporto pubblicato giovedì di aver utilizzato la sostanza incriminata ma, insiste, solo per creare cortine fumogene che potessero favorire l'avanzata delle proprie truppe, quindi in conformità alle leggi internazionali.

L'ONU POSSIEDE LE PROVE - Le munizioni al fosforo bianco, si legge nel rapporto, non sono mai state lanciate contro civili o all'interno di zone abitate e infatti, secondo le autorità israeliane, non ci sarebbero «morti documentate a Gaza a causa dell'esposizione al fosforo bianco». La parziale ammissione di Israele non stupisce, scrive Le Figaro, in quanto è ormai difficile negare che siano state utilizzate tali armi dal momento che sono stati ritrovati diversi resti di munizioni al fosforo e tracce della sostanza. Anche l'Onu ha detto di possedere prove che testimoniavano l'utilizzo di fosforo bianco.

CRIMINI DI GUERRA - Il rapporto, che esce poco prima di quello delle Nazioni Unite sui crimini di guerra a Gaza, intende avvallare la legalità dell'offensiva durata 22 giorni nei territori governati dal movimento islamico di Hamas e che è costata la vita a oltre mille palestinese e 13 israeliani. Nel rapporto Israele fa sapere di aver preso anche in considerazione le accuse secondo cui avrebbe commesso crimini di guerra e annuncia di aver aperto inchieste interne su eventuali abusi da parte dei soldati. Tsahal, l'esercito israeliano, ha promesso di rendere pubblici i risultati di tali inchieste quando saranno terminate.