28 agosto 2025
Aggiornato 10:00

R.D.Congo, Sarkozy respinge accusa di voler «balcanizzare» Paese

Presidente invita a favorire maggiore collaborazione regionale

KINSHASA - Il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha precisato oggi a Kinshasa la sua proposta di pace per la regione dei Grandi Laghi, respingendo l'accusa di voler «balcanizzare» il Paese mossa dai parlamentari della Repubblica democratica del Congo. Dopo un incontro con il suo omologo congolese Joseph Kabila, Sarkozy ha chiarito davanti al Parlamento le dichiarazioni rilasciate alla fine dell'anno davanti al corpo diplomatico, letto come un suggerimento a dividere «territorio» e «ricchezze» tra Congo e Ruanda.

Oggi, il leader francese ha detto: «Alcune settimane fa, il presidente Kabila ha teso la mano al Ruanda per collaborare» nella lotta contro le forze hutu ruandesi (Fdlr), ed è stata «una decisione coraggiosa». «Vedo i primi passi di una vera rinascita della regione, perchè una cooperazione strutturata offre a tutti la certezza di benefici», ha aggiunto. Sarkozy ha quindi precisato di non «voler impartire lezioni», ma ha suggerito a Congo, Burundi e Ruanda, così come a Uganda, Tanzania e Kenya di «lavorare insieme». «La pace e la prosperità dell'Europa è stata costruita su queste basi», ha ricordato il presidente francese, proponendo la creazione di una «agenzia regionale per lo sviluppo e la ricostruzione». Quindi ha espresso la disponibilità di Parigi a ospitare nel 2010 una conferenza dei donatori per sostenere la cooperazione economica nell'Africa dei Grandi laghi. Sarkozy ha sottolineato come «la vocazione del Congo non sia quella di essere «l'anello debole dell'Africa centrale», ma «la sua colonna vertebrale», denunciando lo «spreco» di un paese che ha «la fortuna a portata di mano», ma «rimane povero».

«La debolezza del Congo vuole dire instabilità in Africa - ha concluso Sarkozy davanti ai parlamentari - l'Africa e il mondo hanno bisogno di voi». Al presidente del senato Léon Kengo wa Dondo, che lo aveva accolto ricordando «l'intangibilità delle frontiere» del Congo, Sarkozy ha replicato sottolineando «la sovranità inalienabile del Congo».

«Quale altro paese oltre la Francia l'ha difesa finora con tanto ardore? Non sarò io a cambiare tale posizione». Giunto questa mattina a Kinshasa con un gruppo di imprenditori francesi, Sarkozy ha promesso «di incoraggiare» le imprese francesi a rafforzare la loro presenza nel Paese. Infine si è impegnato a sostenere la cancellazione del debito di Kinshasa. Dopo Kinshasa, Sarkozy volerà a Brazzaville, domani sarà invece in Niger, ultima tappa del suo tour africano.