Darfur: rapiti cinque operatori di Msf, c'è anche un italiano
Lo ha reso noto la sezione belga di Medici senza frontiere
KHARTOUM - Cinque operatori del'organizzazione umanitaria Medici senza frontiere-Belgio sono stati sequestrati nella regione sudanese del Darfur, teatro dal 2003 di una guerra civile. Lo ha reso noto l'ong. Tra i rapiti ci sarebbe anche un italiano, un francese e un canadese.
«Confermo il sequestro di tre operatori umanitari non sudanesi e di due operatori locali», ha detto alla France presse una fonte di Medici senza frontiere (Msf) che ha chiesto l'anonimato. «Sono stati rapiti ieri nel Nord-Darfur - ha aggiunto un'altra fonte - è molto grave».
Le sezioni di Msf di Francia e Paesi Bassi sono state espulse dalla regione sudanese la scorsa settimana, insieme a un'altra decina di ong, dopo che la Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi) ha spiccato un mandato di arresto contro il presidente sudanese Omar al Bashir, per crimini di guerra e contro l'umanità commessi nella regione. Khartoum ha accusato le ong espulse dal Darfur di aver collaborato con la Cpi. L'ordine di espulsione non ha riguardato le sezioni di Belgio, Svizzera e Spagna di Msf.
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