8 maggio 2024
Aggiornato 05:30
Washington accelera il ritiro dei soldati dall'Iraq

Iraq, Usa accelerano ritiro: via 12.000 soldati in sei mesi

Il generale David Perkins, portavoce delle forze armate americane in Iraq, ha precisato che il comando Usa ridurrà le unità di combattimento

BAGHDAD - Washington accelera il ritiro dei soldati dall'Iraq, annunciando il rimpatrio di 12.000 militari entro i prossimi sei mesi. Entro settembre lasceranno l'Iraq anche i 4.000 soldati britannici, mentre torna nel Paese il timore di una nuova ondata di violenze dopo il secondo sanguinoso attacco messo a segno negli ultimi tre giorni, che oggi ha colpito la principale accademia di polizia di Baghdad. Il bilancio delle vittime è di 30 morti e 57 feriti.

Il generale David Perkins, portavoce delle forze armate americane in Iraq, ha precisato che il comando Usa ridurrà le unità di combattimento, che passeranno da 14 a 12 brigate, e che le forze americane consegneranno all'esercito iracheno il controllo di 74 strutture e zone del Paese entro la fine di marzo. Le due brigate da combattimento che avrebbero dovuto essere sostituite nei prossimi sei mesi non saranno rimpiazzate, e non verranno inoltre inviati nuovi militari d'appoggio, con compiti di logistica, ingegneria e intelligence.

Al momento ci sono circa 135.000 soldati americani nel Paese. Il Presidente Barack Obama ha annunciato nei giorni scorsi il ritiro di tutte le unità di combattimento entro la fine dell'agosto 2010 e il totale disimpegno Usa dal Paese entro la fine del 2011. Perkins ha quindi sottolineato che le forze Usa saranno riposizionate, in coordinamento con le autorità irachene, per garantire condizioni di sicurezza nelle zone più pericolose dell'Iraq. Il generale ha poi ricordato che il Paese ha registrato un calo di oltre il 90% della violenza, toccando il livello più basso mai raggiunto dall'estate del 2003.

I recenti attacchi sono solo il segno della crescente disperazione dell'organizzazione di al Qaida in Iraq, ha aggiunto: 'Al Qaida e altri terroristi sono ancora attivi. E' indicativo del fatto che al Qaida si sente minacciata. Sono sempre più disperati e cercano di rimanere alla ribalta'. Oggi, l'attentatore suicida è giunto a bordo di una motocicletta davanti a un ingresso dell'accademia di polizia di Baghdad e si è fatto esplodere in mezzo a un gruppo di persone in attesa di entrare. Secondo fonti della sicurezza, le vittime sono soprattutto agenti di polizia e reclute. L'attacco non è stato rivendicato. Tre giorni fa, un'autobomba è esplosa in un mercato di bestiame a ovest di Hillah, un centinaio di chilometri a sud della capitale, facendo 10 morti e 60 feriti.