20 aprile 2024
Aggiornato 03:00

Il Cnel riapre le porte al dibattito pubblico dopo il referendum

Tavolo sul rapporto tra innovazione e lavoro

Roma, 6 apr. - Il Cnel riapre le porte di Villa Lublin al dibattito pubblico dopo l'esito del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso che ne ha decretato la sopravvivenza. Un ruolo, quello del Cnel che rimane fondamentale, ma che è comunque proponto ad autoriformarsi, come spiega il presidente facente funzioni, Delio Napoleone: "Il ruolo del Cnel è importante perché è la patria delle parti sociali, cioè di tutti coloro che concorrono al mondo della produzione. Il Cnel è un ente costituzionale che ha la capità di proporre delle leggi. Noi un'autoriforma l'abbiamo proposta e deve essere incardinata in una delle due camere, però è la politica che deve dare le risposte. Noi abbiamo solo dato un contributo alla parte politica".

L'occasione della ripresa dei lavori pubblici è stato un dibattito sul rapporto tra innovazione e lavoro, come spiega il vice presidente facente funzioni, Gian paolo Gualaccini: "Il Cnel ha voluto aprire un dibattito pubblico con tutte le parti sociali, esperti e parti sociali, su questo tema perché il fenomeno dell'innovazione tecnologica, che è un fenomeno ineludible, non sia subito, ma governato dalla politica. Compito del Cnel è quello di essere consulenti di governo e parlamento, cioé della politica e abbiamo voluto aprire un dibattito pubblico, un luogo pubblico, dove discutere di queste cose, perché tanti parlano d'innovazione tecnologica, ci sono provvedimenti del governo, tante cose, però un luogo pubblico dove le parti sociali parlino, affrontino, entrino nel merito della questione, dell'innovazione tecnologica, del nesso che avrà sull'occupazione, un luogo pubblico non c'era. Il Cnel ha voluto offrire questa possibilità".

E come luogo di confronto tra le parti sociali, il Cnel esce rafforzato dal referendum del 4 dicembre scorso, come evidenzia Gualaccini: "Esce rafforzato ma esce anche con un compito maggiore. Abbiamo detto all'indomani dell'esito del referendum che adesso avevamo l'onere e la responsabilità di dover dimostrare di essere veramente utili a governo e parlamento".