28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Eurogruppo

MES, ok alla linea di credito sulle spese mediche: condizioni light e «vigilanza rafforzata»

In pratica lo Stato richiedente è unicamente tenuto ad utilizzarlo per ciò per cui è concepito: le pese dirette e indirette sanitarie dovute alla pandemia, che siano di cura o prevenzione

Il Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen
Il Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen Foto: ANSA

BRUXELLES (ASKANEWS) - Con l'ultimo tassello andato al suo posto è ormai pronta la nuova linea di credito del Mes sulle spese mediche, uno strumento messo in campo per aiutare gli Stati a sostenere i costi sanitari dovuti alla pandemia di Coronavirus. E uno degli aspetti chiave su cui, a più riprese, era stata posta enfasi mentre veniva allestito questo nuovo dispositivo è la limitata condizionalità che implica, oltre alla condizioni vantaggiose di finanziamento.

In pratica lo Stato richiedente è unicamente tenuto ad utilizzarlo per ciò per cui è concepito: le pese dirette e indirette sanitarie dovute alla pandemia, che siano di cura o prevenzione.

Una potenziale insidia è nei controlli. C'è infatti un elemento che potrebbe risultare problematico, ribadito dallo stesso Mes nel comunicato a seguito del via libera alla nuova linea di credito antipandemica da parte del Borad of Governors, l'organismo di controllo in cui siedono tutti i ministri delle Finanze dei Paesi dell'area euro.

Si tratta della «vigilanza rafforzata della Commissione europea» alla quale «saranno soggetti» i Paesi richiedenti. Un quadro in realtà ancora non ben definito, che sarebbe però implicito attivando questo strumento. Ipotesi su cui in Italia da settimane proseguono dure polemiche. Il Mes si limita a puntualizzare che «secondo la Commissione europea, i requisiti di controllo e rendicontazione si focalizzeranno sull'effettivo utilizzo dei fondi per coprire costi sanitari diretti e indiretti».

In più «non ci saranno missioni ad hoc addizionali» nei Paesi richiedenti ma unicamente «quelle standard previste dal semestre europeo». Un elemento che sembra un compromesso per evitare la Troika, ma senza lasciare che a sancire il regolare uso di questa linea Mes basti una «autocertificazione» dei Paesi.

Ad ogni modo, il nuovo strumento si basa sulla già esistente linea di credito precauzionale «Eccl» e prevede che i Paesi eventualmente richiedenti possano farsi concedere finanziamenti a tassi agevolati fino al 2% del Pil. Potranno presentare richiesta fino al 31 dicembre 2022 e queste richieste dovranno essere approvate dall'unanimità, precisa ancora il comunicato, dal Board of Governors del Mes.

Le valutazioni preventive già effettuate dalla Commissione europea su rischi alla stabilità finanziaria, solvibilità delle banche, sostenibilità dei debiti e ammissibilità «hanno confermato l'ammissibiltà al Pandemic Crisis Support di tutti paesi aderenti» allo stesso fondo Ue (tra cui l'Italia).

Una volta che le parti avranno «firmato» il ricorso allo strumento, l'Esm potrà erogare i suoi finanziamenti nell'arco di 12 mesi, prorogabili per 6 mesi. Una particolarità è nell'aspetto pseudo «assicurativo»: il Paese richiedente non deve per forza attingere alla linea di credito attivata. Ove ritenga di farlo, è previsto che debba restituire i fondi entro un termine massimo di 10 anni ad un tasso di interesse base di 10 punti base, o 0,10 punti percentuali, al di sopra del livello a cui si rifinanzia sul mercato lo stesso Mes, più una commissione una tantum iniziale di attivazione di 25 punti base e una commissione annuale di 0,5 punti base (lo 0,005%).

Al momento, il programma di emissioni del Mes resta di 11 miliardi di euro sull'insieme del 2020 e il fondo ha già completato la parte da 6,5 miliardi che era prevista sull'intero primo semestre. «Se un Paese dovesse attingere alla linea di credito antipandemica - si legge - i piani di finanziamento saranno modificati di conseguenza».

«Creando questo strumento in tempi record, i ministri delle finanze dell'area euro hanno dimostrato che il Mes è un vero scudo antricrisi flessibile, adatto ale esigenze attuali», ha commentato il presidente dell'Eurogruppo, Mario Centeno. Secondo il direttore del Mes, Klaus Regling il nuovo strumento «può essere attrattivo dato che l'unica condizionalità è di usarne i soldi sulle spese sanitarie legate alla pandemia».