Tav, Toninelli fiducioso in un accordo con Macron. E sui 2 miliardi di rimborso...
Vespa ricorda al Ministro dei Trasporti il protocollo firmato il 27 settembre 2017 da Gentiloni e Macron, ma Toninelli non ci sta

TORINO - «Ci metteremo d’accordo con la Francia per non fare la Tav. Mi risulta che Macron abbia escluso la Tav dalle priorità infrastrutturali proprio dopo aver valutato costi e benefici. E non ha stanziato risorse per finanziare il percorso dalla galleria a Lione». Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ospite da Bruno Vespa per il nuovo libro «Rivoluzione. Uomini e retroscena della Terza Repubblica» in uscita il 7 novembre, cerca di riportare la calma dopo la tempesta in Consiglio comunale a Torino, dove la giunta grillina è riuscita a imporre l'ordine del giorno «No Tav», bloccando per il momento il progetto, «fino a che non si sarà conclusa tutta l'analisi di costi e benefici».
E il protocollo di Gentiloni e Macron?
Vespa ricorda a Toninelli il protocollo firmato il 27 settembre 2017 da Gentiloni e Macron, ma il ministro contesta la tesi del commissario per la Tav, Paolo Foiella, secondo cui il blocco dell’opera costerebbe all’Italia oltre due miliardi di risarcimento danni. «Tutto sbagliato - ha detto il ministro -, io sto aspettando le risposte dei tecnici, ma sulla Tav si dovevano fare soltanto gallerie esplorative per la ricerca geognostica in modo da valutare i materiali necessari all’opera. Invece hanno fatto un buco grande quanto il tunnel. In ogni caso la geognostica è costata all’Italia soltanto 617 milioni. Il rimborso di due miliardi? Lo vedremo. Ma dalle prime avvisaglie direi che non è assolutamente una cifra che sta in piedi».
Conte: «Decisione? Siamo in dirittura d'arrivo»
Da Nuova Delhi dove si trova in visita ufficiale il premier Conte risponde alle domande dei giornalisti spiegando che «studieremo con cura il dossier, stiamo ultimando l'analisi costi-benefici, siamo in dirittura d'arrivo». E ricorda a tutti che nel contratto è scritto che «queste forze politiche e quindi il governo si impegnano a rivedere quest'opera e il contratto, stiamo cercando di curare tutti i dettagli e anche lì ci sarà una sintesi e la decisione, come fatto per altre opere».
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