26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Piccolo risparmio

Quel «pasticciaccio brutto» dei fondi immobiliari che inguaia Poste Italiane

Migliaia di piccoli risparmiatori «traditi» da investimenti da sempre ritenuti sicuri dagli italiani: buoni postali e mattoni

ROMA - «Consapevoli del danno reputazionale a cui va incontro, Poste Italiane ha manifestato la volontà di garantire un ristoro per i sottoscrittori di Investire Real Secutiry, ma anche di altri fondi immobiliari da loro collocati tra il 2000 e 2005 se giungeranno a scadenza con pessime performance». L'azienda ha dovuto pubblicare questo comunicato dopo l'inchiesta di Repubblica che ha svelato l'esistenza di migliaia di piccoli risparmiatori «traditi» da investimenti da sempre ritenuti sicuri dagli italiani: buoni postali e mattoni.

Investimenti rischiosi
Poste Italiane infatti, per i primi 5 anni del nuovo millennio sotto la guida di Massimo Sarmi, avrebbe collocato quote di quattro fondi immobiliari, Irs (che ha avuto un rendimento negativo annuo del 3 per cento), Obelisco, Europa Immobiliare 1 e Alpha, con rendimenti da valutare alla scadenza (rispettivamente 2018, 2017 e 2030). Si trattava di investimenti accessibili ai più per il basso prezzo delle quote (2mila 500 euro cadauna) ad alto rischio, come riportato nei prospetti informativi dei fondi, ma ha scritto il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari: «Non sembra che sia stato spiegato altrettanto bene a chi si recava in posta in cerca di consigli per i suoi risparmi. Che le cose non andassero nel verso giusto lo avevano capito tutti leggendo i rendiconti annuali dei fondi che hanno quasi sempre chiuso con perdite. Anno dopo anno, gli 850 milioni di euro raccolti inizialmente e divisi in oltre 340mila quote si sono quasi evaporati».

Il fondo che oggi vale un terzo
Il «bubbone» è esploso lo scorso 31 dicembre quando sono andate in scadenza le quote di Irs, liquidate a 658 euro, un terzo del loro valore iniziale. Sembrerebbe andare meglio, si fa per dire, agli altri fondi che a fine giugno hanno visto valutare le quote Obelisco a 1.118 euro, quelle di Europa Immobiliare 1 a 1.314 euro, meno della metà del valore iniziale. Si tratta di ipotesi ed è necessario ricordare che gli stessi analisti stimavano il valore delle quote Irs a 1.229 euro. Unica stima positiva per il fondo Alpha valutato 3.304 euro, che dal 2012 non distribuisce più proventi e per riuscire a vendere gli immobili ha chiesto una proroga di 15 anni, fino al 2030.

Banca d'Italia e Consob immobili
Tutto questo è successo senza che le autorità garanti, Banca d'Italia e Consob, si siano mai mosse, nonostante si trattasse di prodotti finanziari non destinati ai piccoli risparmiatori perché ad alto rischio e di difficile liquidazione. Inoltre le società che hanno gestito i fondi non hanno registrato perdite, come i loro investitori, ma hanno incassato commissioni annuali fra lo 0,8% e l’1,8% del valore del fondo. Il «gruzzoletto» è andato nelle tasche della Investire Sgr, società del gruppo Finnat, banca della famiglia Nattino per i fondi Irs ed Obleisco, mentre per Europa Immobiliare 1 ha incassato la Vegagest Sgr e per Alpha la Fimit Sgr. E come loro hanno guadagnato le banche depositarie, gli esperti che hanno redatto le perizie degli immobili comprati e rivenduti dai fondi, pur cambiandone più volte il valore.