18 aprile 2024
Aggiornato 07:30
la rivincita della city

Borse, l'effetto Brexit pesa sui listini per 850 miliardi di dollari

Per i mercati finanziari la Brexit è stata peggio del crac di Lehman Brother. New York e Shanghai hanno recuperato le perdite, ma non hanno fatto lo stesso Tokyo e l'Europa che continuano a soffrire. Con la sola eccezione di Londra

ROMA - La settimana inizia oggi con l'Eurogruppo di Bruxelles e già si preannuncia difficile. Lo sforamento del deficit da parte di Spagna e Portogallo, i problemi del sistema bancario italiano e le nuove elezioni in Austria stanno mettendo sotto pressione le istituzioni dell'UE. Sui mercati finanziari, inoltre, non è ancora rientrato l'effetto Brexit e le borse mondiali presentano un saldo negativo di 850 miliardi di dollari di capitalizzazione andata in fumo dal 23 giugno ad oggi, sulla base dell'indice S&P Global BMI.

Peggio la Brexit del crac di Lehman Brother
Il tracollo dei listini provocato dal referendum britannico è stato peggiore anche di quello seguito al fallimento di Lehman Brother. L'8 ottobre di otto anni fa la bancarotta della quarta banca d'investimento americana provocò un sell-off sui mercati globali con una perdita di 1.900 miliardi di dollari. Il 24 giugno scorso il bilancio negativo ha toccato i 2.100 miliardi, saliti a 3mila miliardi il 28 giugno.

Londra è l'eccezione
Neanche il crac della finanza globale del 2008 e l'attentato alle Torri gemelle hanno provocato un tale livello di perdite. Da allora gli indici di borsa hanno iniziato a recuperare il terreno perduto, ma gli andamenti sono piuttosto divergenti. I mercati più penalizzati sono quelli del vecchio continente con l'eccezione, sembra un paradosso, di Londra, e l'azionario di Tokyo.

La borsa cinese è stata quasi immune
Con la seduta di venerdì New York ha riassorbito l'effetto Brexit. Il Dow Jones mostra un progresso dello 0,75% rispetto alla chiusura del 23 dicembre. La borsa cinese, invece, è stata quasi immune allo tsunami post Brexit. L'indice principale del mercato di Shanghai dal 23 giugno all'8 luglio ha registrato un rialzo del 3,35% (ma nell'ultimo anno mostra una delle peggiori performance a livello globale con un crollo del 38%, solo Atene ha fatto peggio con un -47%).

In Europa la maglia nera va ad Atene
E' in Europa che i mercati azionari hanno maggiormente sofferto l'effetto Brexit. Dal 23 giugno il saldo negativo supera i 560 miliardi di euro. La maglia nera va ad Atene con l'indice di Borsa in calo del 13%. Male anche Milano, che nonostante il forte rimbalzo di venerdì pari al 4,08% presenta ancora un ribasso del 10,50%, circa 60 miliardi persi. Stessa performance per l'azionario di Madrid, mentre il Dax di Francoforte deve recuperare l'8,20% e Parigi il 7,80%.

In controtendenza il Ftse 100 della City
In controtendenza il Ftse 100 della City che dal 23 giugno ad oggi mostra un progresso del 2%. Praticamente invariata la Borsa di Zurigo. Fuori dai confini europei la Brexit ha pesato sul mercato di Tokyo. Il Nikkei accusa ad oggi un calo del 6% e una perdita di capitalizzazione pari a 260 miliardi di dollari. Il referendum britannico è stato ignorato invece in Brasile con l'indice Bovespa che continua il recupero iniziato da fine maggio e dal 23 giugno mostra un rialzo del 3,20% e lieve progresso anche per il Bse sensex della Borsa indiana.