27 marzo 2023
Aggiornato 09:00
la gestione delle crisi sale al 67%

Cisl, il 77% dei contratti di II livello 2012-2015 riguarda le crisi aziendali

Nel 2015, in testa alla graduatoria della frequenza con cui ricorrono le materie nella contrattazione c'è la gestione aziendale. Ecco la proposta del sindacato al governo Renzi per far decollare la contrattazione approfittando di una congiuntura favorevole

ROMA - Gli accordi tra aziende e sindacati si confermano «lo strumento più efficace» per gestire le situazioni di crisi ed i percorsi di ristrutturazione e riorganizzazione. L'Osservatorio della Cisl sulla contrattazione di secondo livello (Ocsel) ad oggi conta circa 5.050 accordi stipulati dal 2009 al 2015.

In testa alla graduatoria c'è la gestione aziendale
Analizzando nei dati Ocse la frequenza con cui le diverse materie ricorrono nella contrattazione degli anni 2012/2015, in testa alla graduatoria c'è la «gestione delle crisi aziendali» con il 77%. «In tema di rinnovo del modello contrattuale, aspettiamo di sapere quale tipo di intervento il governo voglia fare. Se lo spirito è quello del Decreto sulla detassazione dei premi di risultato e del welfare contrattuale, siamo nella direzione giusta», ha dichiarato Gigi Petteni segretario confederale della Cisl, illustrando l' Osservatorio sulla contrattazione di secondo livello della Cisl.

La proposta della Cisl
Si tratta cioè di dare una cornice di sostegno alla promozione della contrattazione di secondo livello orientata alla produttività attraverso la valorizzazione del lavoro e questo è un obiettivo del nuovo modello di relazioni industriali contenuto nella proposta unitaria di Cgil Cisl Uil. La Cisl promuove un sistema dove il contratto nazionale e la contrattazione di secondo livello devono avere ruoli finalizzati ben distinti e non sovrapposti. «Sulla nostra proposta - ha sottolineato Petteni - si sono già aperti molti tavoli ed altri se ne stanno per aprire. Siamo quindi ben oltre le dichiarazioni di buona volontà e ci auguriamo che il governo voglia agevolare questo percorso».

La gestione delle crisi sale al 67%
Considerando i dati, comparando quello riferito alla gestione delle crisi negli anni 2012/15 con quello riferito al salario, un dato strutturale è la correlazione esistente tra la situazione di crisi dell'impresa e la minore frequenza con cui si contratta la materia del salario. La materia salario dal 23% del 2012 scende progressivamente al 17% nel 2014, la gestione delle crisi, al contempo, dal 54% del 2012 sale fino al 67% nel 2014. Quindi - come osserva la Cisl - più si contratta per la gestione delle crisi, meno si contratta per il salario.

L'inversione di marcia del 2015
Nel 2015 la situazione subisce un'inversione di marcia, diminuisce la contrattazione per la gestione delle crisi dal 67% nel 2014 scende al 23% nel 2015, mentre la negoziazione del salario sale dal 17% nel 2014 al 30% nel 2015. Anche se la produzione contrattuale resta ancora piuttosto contenuta rispetto al numero di accordi vi sono, tuttavia, altri interessanti segnali di tendenza più di natura qualitativa che quantitativa e, soprattutto, su aspetti centrali per la contrattazione di secondo livello: organizzazione del lavoro ed in particolare innovazione organizzativa (24%) orari 35%; welfare 38%; evoluzione responsabile e flessibile della professionalità in termini di polivalenza e polifunzionalità 30%.

Una congiuntura favorevole
«Vi sono accanto ad un'oggettiva esigenza di decollo della contrattazione, una serie di congiunture che potrebbero favorire tale decollo quali-quantitativo», osserva la Cisl:

  1.  La posizione unitaria di Cgil Cisl Uil concretizzatasi con una proposta di nuovo sistema di relazioni industriali presentata il 14 gennaio scorso;
  2. L'apertura - a seguito di questa proposta - di una serie di tavoli con le organizzazioni imprenditoriali: nell'artigianato (Confartigianato, Cna, Casa, Claai), nelle pmi (Confapi), negli studi professionali (Confprofessioni). Nei prossimi giorni si aprirà anche il tavolo con Confcommercio;
  3. La firma del decreto sulla detassazione del salario legato ai premi di risultato e del welfare contrattuale.