Boeri ai giovani: «Pensioni? I vostri problemi sono l'instabilità del lavoro e i vuoti contributivi»
Il consiglio del Presidente dell'INPS: «Devono saperlo fin da ora devono sapere che c'è un legame strettissimo fra i contributi che versano e la loro pensione futura, cosa che spesso non viene compresa a fondo»
MILANO - «C'è un legame strettissimo tra i contributi versati e la pensione futura». E' il consiglio che il presidente dell'Inps, Tito Boeri, si sente di dare ai giovani di oggi allarmati per le loro drammatiche prospettive pensionistiche. Interpellato a margine di un convegno all'Università Cattolica, in una giornata dedicata alle lauree, alla domanda se consigliasse o meno ai giovani di continuare a studiare visto che forse non prenderanno mai la pensione, Boeri ha risposto: «no, non diciamo queste cose, abbiamo semplicemente segnalato quali sono i problemi legati al fatto che c'è un mercato del lavoro difficile per i giovani, che siamo in una economia a bassa crescita e siamo passati a un sistema pensionistico che è meno generoso di quello precedente».
Legame strettissimo fra contributi e pensione futura
«Quindi loro devono saperlo fin da ora devono sapere che c'è un legame strettissimo fra i contributi che versano e la loro pensione futura, cosa che spesso non viene compresa a fondo, tanto che spesso - ha proseguito Boeri - i giovani accettano lavori che versano contributi molto bassi, se li versano del tutto, perché sono magari ingannati dal fatto che questo lavoro da un salario netto più alto di un altro. Cerchiamo di spiegare ai giovani che c'è un legame strettissimo tra i contenuti versati e la loro pensione futura».
Problemi sono l'instabilità del lavoro e i vuoti contributivi
«Semplicemente noi diamo le informazioni, questa è la cosa fondamentale - ha spiegato ancora - Ripeto, se ti offrono due lavori, uno cha ha un salario netto più alto dell'altro ma che paga meno contributi devi essere consapevole del fatto che questo ti darà una pensione più bassa».
«I problemi seri per le pensioni future dei giovani - ha concluso il presidente dell'Inps - sono legate all'instabilità nel lavoro, al fatto di avere vuoti contributivi, se questo avviene e questi vuoti sono frequenti può portare in futuro ad vere pensioni molto basse».
Molto grave no emendamento su busta arancione
Il Parlamento «non ha approvato l'emendamento che ci renderebbe possibile l'invio agli italiani della busta arancione che avevamo chiesto, non costava nulla alle casse dello Stato» e «ritengo sia un fatto molto grave». Lo ha dichiarato il presidente dell'Inps riferendosi alla lettera sulla simulazione della pensione futura. «Le risorse le abbiamo, dobbiamo solo spostarle tra diversi capitoli di spesa dell'Inps - ha spiegato - noi non abbiamo oggi la possibilità di poter mandare a casa a coloro che non hanno preso il pin la famosa busta arancione se non in quantitativi del tutto al di sotto delle necessità».
«Avevamo chiesto al Parlamento di prendere in mano la questione, già c'era stato un emendamento proposto in decreto a fine novembre, speravamo - ha proseguito Boeri - che in sede di stabilità questa questione venisse affrontata e così non è stato. A questo punto manderemo quelle 150mila buste che ci siamo impegnati a inviare, ne manderemo qualcun'altra nel 2016, ma - ha sottolineato - in queste condizioni dovremo trovare altri modi, ritengo sia un fatto molto grave, perché questo era un diritto che gli italiani avevano fin da quando sono state cambiate le regole pensionistiche nel '96».
«Noi la scelta di informare l'abbiamo fatta ma non veniamo messi nella condizione di attuarla fino in fondo - ha concluso il presidente dell'Inps - Invito quindi tutti: prendete il pin e fate la simulazione poi cercheremo di trovare altri modi per fare arrivare questa corrispondenza a casa degli italiani».
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